Cane ferito a un occhio: 14 anni d’età, ora rischia di perdere la vista a causa di una pianta sporgente nei giardini tra via Don Bosco e piazza Giovanni XXIII a Selargius. La denuncia della Coordinatrice Regionale del Movimento Animalista Sardegna, Anna Rita Salaris.

“Un cane anziano che passeggiava regolarmente al guinzaglio con il suo proprietario, mentre si trovava nei giardini antistanti via Don Bosco, veniva infilzato ad un occhio, penetrandolo, dalla punta estremamente sporgente di una delle tante piante del genere Yucca. Queste piante ormai trascurate da tanto tempo, sono cresciute a dismisura, e nonostante le varie richieste fatte, anche dallo stesso Movimento, in più occasioni, affinché venissero curate e puliti i giardini, nulla è stato fatto. Ora il fattaccio, riporta alla cronaca il totale abbandono in cui si trovano i giardini e gli spazi verdi del Comune di Selargius.

Chiedo un intervento immediato per potare queste piante e ripulire i giardini, in quanto ora è toccato ad un cane, poi vista la presenza di bambini ed anziani potrebbe capitare a chiunque. Si fa presente che il cane ha riportato seri danni ed è in cura presso veterinari ed oculisti veterinari che cercheranno di salvare l’occhio e la vista, per cui il Movimento si farà portavoce e carico di seguire la vicenda presso le sedi idonee a salvaguardare i diritti del cane e delle persone”.

Donne sarde, donne di carattere. Lo si dice spesso e a volte la storia interviene a corroborare questa tesi. Un primato in rosa molto particolare spetta infatti a una donna sarda, Grazia Pinna, cagliaritana residente in Toscana. Nel febbraio del 1979 passò alla storia per essere stata la prima donna arbitro d’Italia.

Come racconta un articolo de L’Unione Sarda del 14 febbraio 1979, Grazia Pinna, precedentemente commessa della Rinascente di Cagliari, dal «corpo minuto e gli occhi intensi», si era trasferita dal 1962 in Toscana per seguire il marito, un pasticciere, poi scomparso prematuramente. Allora 35enne, vedova e madre con due figli, fu scelta ufficialmente dall’Uisp per arbitrare partite di calcio.

Un primato conteso però da altre donne, tutte sarde o con legami con la Sardegna. Quando infatti uscì la notizia di Grazia Pinna, una 32enne di Guspini cresciuta a Terralba ed emigrata a Roma, Agnese Carta, raccontò di aver arbitrato da più tempo per conto della Fia. Come lei altre due donne, Placida Marrosu, anche lei sarda, e Paola Oddi, romana, ma sposata con un uomo di Bitti. Tutte in realtà arbitravano match da diversi anni. L’eccezionalità di Grazia Pinna fu proprio il riconoscimento da parte dell’Uisp, allora ancora negato dalla Figc, autorità competente per le altre tre donne.

Di chiunque sia stato il primato, una cosa è certa: per “mettere la gonnella” a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.