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L’università di Cagliari è con i lavoratori, ma le proteste vanno indirizzate alla ditta che ha l’appalto

foto di alessandro pigliacampo

Questa mattina il Rettore dell’Università degli Studi di Cagliari Maria Del Zompo, il Direttore Generale Aldo Urru, e il Dirigente della Direzione acquisti, appalti e contratti Fabrizio Cherchi hanno incontrato, su richiesta delle organizzazioni sindacali e nell’ambito di normali rapporti istituzionali, i lavoratori della ditta che gestisce i servizi del portierato dell’Ateneo, che hanno manifestato davanti al Palazzo del Rettorato. L’Ateneo non ha negato l’accesso agli atti ai lavoratori che l’avevano chiesto per finalità diverse dalla formulazione di proposte alternative: il Rettore, dichiarando la sua vicinanza alle ragioni dei lavoratori, ha riconfermato che sussiste l’obbligo di legge in capo all’Ateneo di avvalersi delle convenzioni Consip o CAT per poter attivare questo tipo di servizi e che, avendone la reale e oggettiva esigenza, ha riconfermato lo stesso perimetro di servizi necessari che sono stati pertanto richiesti nella stessa entità senza alcuna riduzione.

foto di Alessandro Pigliacampo

Nonostante i tagli ministeriali al sistema universitario, le cifre messe a disposizione dall’Ateneo per il servizio di portierato non sono diminuite nel tempo. Le ragioni della protesta devono quindi essere manifestate nei confronti dell’azienda che eroga il servizio, in attuazione dei rapporti sindacali con il datore di lavoro, con la quale l’Università di Cagliari ha in corso comunque una interlocuzione e vigila sulla corretta erogazione dei servizi e il rispetto del contratto di appalto: i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori dell’impresa – in una riunione successiva all’incontro con il Magnifico – hanno chiesto al Direttore Generale e al Dirigente che l’Ateneo rivesta un ruolo di mediazione esterna nella difficile vertenza, possibilità che gli organi di governo stanno valutando in queste ore affinché le parti interessate dalla vertenza possano arrivare ad una soluzione per i lavoratori.

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