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Signori si nasce: lo splendido saluto di Marco Andreolli al Cagliari e ai cagliaritani

Saluto al Cagliari di Marco Andreolli

Marco Andreolli ha salutato il Cagliari dopo un anno e mezzo e si è accasato al Chievo nella finestra di mercato di gennaio. Prestazioni al di sotto delle aspettative quelle dell’ex difensore dell’Inter con la maglia rossoblù, ma compensate, in parte, da una grande professionalità e fino alla fine da una grande signorilità.

E quest’ultimo aspetto è testimoniato dallo splendido saluto, che il ragazzo di Ponte Dell’Olio, dedica al Cagliari e ai cagliaritani. Un saluto condito da tanto affetto e dai ringraziamenti sinceri rivolti non solo alla società ma anche agli ormai suoi ex concittadini.

Ecco la lettere pubblicata sui social da Andreolli: 

«Non sono un ragazzo che ama molto pubblicare immagini, foto o pensieri da condividere con il “mondo”, chi mi conosce bene lo sa. Tengo molto alla mia intimità fisica e intellettuale, la reputo una cosa molto importante sebbene in questi ultimi anni questa società richieda altro. Però penso che a volte l’utilizzo di questi canali moderni ci dia la possibilità di rendere possibile quello che non lo è, nel mio caso desidero far arrivare questo mio pensiero e il mio saluto a tutti.  Per prima cosa volevo rivolgere un grande ringraziamento a tutte le persone che fanno parte della famiglia del Cagliari Calcio che ho conosciuto e con le quali ho lavorato ad Assemini, alla Sardegna Arena, e in giro per l’Italia. Ai miei ex compagni, ai quali va il mio più grande in bocca al lupo, agli staff tecnici e sanitari, ai dirigenti e a tutti quelli che hanno fatto parte della mia vita professionale in questo periodo. Alla gente di Cagliari, ai tifosi e a tutte le persone che mi hanno sostenuto, applaudito o fischiato.  Abbiamo condiviso, in questo anno e mezzo, momenti felici ed altri difficili, questa è la natura dello sport e della vita, ma tutti assieme li abbiamo sempre affrontati e superati. Questa esperienza, seppur breve, ha contribuito ugualmente ad arricchire la mia vita. Sulla vostra terra ha iniziato a muovere i primi passi la persona per me ora più importante: mio figlio, per questo io non potrò mai dimenticarla.  Mentre prendevo l’aereo oggi mi è venuta in mente la frase “una terra, un popolo, una squadra”, comprendo bene ora la natura di questo concetto. Prendendo spunto da un famoso film italiano, mi verrebbe da dire ora “quando un forestiero arriva sull’Isola piange due volte, quando arriva e quando va via”. Beh, e’ questo quello che mi è successo. Ho voluto rendervi partecipi per una volta di questi miei pensieri, diretti e autentici, che hanno segnato le mie ultime ore in città. Un grande grazie a tutti».

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