La guardia costiera libica ha inviato un mercantile in assistenza del barcone in avaria con 100 migranti a bordo: il cargo, battente bandiera della Sierra Leone, ha quasi raggiunto l’imbarcazione. La stessa guardia costiera ha coordinato due operazioni, con una motovedetta che ha soccorso 150 persone su due diversi gommoni.

“Presto non riuscirò più a parlare perché sto congelando“. E’ il drammatico racconto delle telefonate che Alarm Phone stava ricevendo dai migranti in avaria. “Sono nel panico – scrive il sistema di allerta -, il nostro staff sta cercando di calmarli, ma nell’ultima ora abbiamo sentito più volte persone urlare. La situazione è disperata”.

Dopo una giornata di richieste di soccorso e gli appelli delle Ong è arrivata la risposta della Libia, sollecitata anche da Palazzo Chigi. La guardia costiera libica ha inviato un cargo per soccorrere i 100 migranti a bordo del barcone segnalato a 60 miglia dalle coste di Misurata e che, secondo Alarm Phone, il sistema di allerta telefonica che indica le imbarcazioni in difficoltà, stava imbarcando acqua.

Dopo i due naufragi di ieri e il salvataggio di 47 migranti da parte della Sea Wath, un altro barcone è stato segnalato questa mattina in avaria al largo delle coste libiche.

A bordo dell’imbarcazione ci sarebbero 100 persone, tra cui forse anche dei bambini. La segnalazione è arrivata da Alarm Phone – sistema telefonico di allerta con il quale si segnalano le imbarcazioni in difficoltà – che indicava l’imbarcazione a 60 miglia al largo delle coste di Misurata, in Libia. Inizialmente non è arrivata una richiesta di aiuto ma poi, con il passare delle ore, è stato comunicato che il gommone stava imbarcando acqua e le persone a bordo erano nel panico.

Intorno alle 12:20, Alarm Phone ha ricevuto una nuova posizione, 12 miglia più a est, ma avevano problemi di navigazione; un bambino potrebbe essere incosciente o addirittura morto. Da qui la richiesta di chiamare i soccorsi, anche se ciò vuol dire ritornare in Libia. Intanto Alarm Phone avrebbe informato le autorità italiane e maltesi, chiedendo l’attivazione di soccorsi immediati per l’imbarcazione.

Dopo i naufragi di ieri, costati la vita a 170 persone, altri tre gommoni sono stati riportati in Libia e un altro con a bordo 47 persone è stato soccorso da Sea Watch, che ora attende indicazioni per attraccare in un porto sicuro.