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Peste suina. Nell’Isola sarà eradicata entro il 2019-2020. Pigliaru: “Successo di tutta la Sardegna”

peste suina

Sono passati 40 anni da quando la Pesta suina africana è sbarcata in Sardegna dalla penisola Iberica. Dopo 4 anni di lotta, intensificata poi dal 2017, fra uno o due anni, la malattia sarà eradicata nell’Isola. A spiegare l’evoluzione e involuzione della malattia e della lotta per debellarla è stato il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru che questa mattina, a Villa Devoto a Cagliari, ha parlato alla stampa. Il Governatore, insieme ai vertici dell’Unità di progetto per l’eradicazione della malattia, ha presentato gli ultimi dati e le misure adottate negli ultimi anni.

Secondo i dati, ci sarebbe un forte miglioramento della situazione della Peste Suina nei suini domestici e nei cinghiali. La PSA, infatti, «è attualmente riscontrata, pressoché esclusivamente in alcune aree della Sardegna centrale, prevalentemente nei maiali bradi ancora presenti e in minor misura in alcune popolazioni di cinghiali».

Cinghiali che pare non siano appetibili per il virus che, spiegano, non sarebbe in grado di persistere nei soli cinghiali, in cui appare in via di graduale auto-estinzione. Per eradicare definitivamente la malattia, nelle prossime settimane saranno quindi portate avanti le azioni di depopolamento dei maiali bradi ancora presenti, mentre la definitiva eradicazione della PSA è prevista nel 2019/2020.

«L’eradicazione della Peste suina, che ha tenuto i nostri territori in ostaggio per quarant’anni, era un obiettivo di legislatura – ha detto il presidente Pigliaru – . Ci sono ancora passaggi da fare, naturalmente, ma vuol dire che abbiamo consolidato la lotta, coinvolto i territori, cambiato il clima e la prospettiva non solo in Sardegna ma anche a Bruxelles, da dove oggi finalmente arriva una apertura importantissima. È un caso di successo basato su punti chiari: abbiamo modificato i livelli di responsabilità – ha spiegato – sollevando i Sindaci dalla difficoltà della gestione diretta del problema e nello stesso tempo abbiamo individuato e seguito un modello scientifico che ha già funzionato in Estremadura cambiando l’economia di un’intera regione».

Ora – conclude Pigliaru «nella considerazione dell’Europa stiamo passando dall’essere gli ultimi della classe a diventare un modello per gli altri – ha concluso –, è un successo che appartiene a tutta la Sardegna e di cui andiamo orgogliosi».

Nella presentazione del rapporto, sul piano più prettamente tecnico-scientifico, sono intervenuti il responsabile dell’UdP e direttore generale della Presidenza della Regione, Alessandro De Martini, il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS), Alberto Laddomada, e il Coordinatore unico per la lotta alla PSA dell’ATS, Franco Sgarangella. Proprio Sgarangella ha rappresentato l’UdP, ieri a Bruxelles, alla riunione tecnica con una delegazione della Sanità animale della Commissione europea, a cui ha partecipato anche il Ministero della Salute, in cui sono stati illustrati i notevoli progressi raggiunti dalla Regione Sardegna nell’eradicazione della PSA.

«In questi anni – ha detto Sgarangella – noi veterinari abbiamo chiesto molti sacrifici agli allevatori con cui abbiamo lavorato costantemente e fattivamente per accompagnare le aziende su percorsi rispettosi delle norme igienico sanitarie e di biosicurezza. Lo stesso abbiamo fatto con i cacciatori nella raccolta dei campioni dai cinghiali abbattuti. Dall’incontro di ieri a Bruxelles è emersa una importante apertura della Commissione UE relativamente all’export dei prodotti suini sardi».

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