Site icon cagliari.vistanet.it

Folklore, Magia e Tradizione: is Pippias de zappus, un giocattolo innocente che poteva essere usato per la magia nera

bambole di pezza

Oggi, all’interno del nostro viaggio dedicato al folklore sardo, troviamo un oggetto molto amato : stiamo parlando delle bambole de pezza, chiamate anche “Pippias de zappus“.

Le bambole de pezza erano un giocattolo per bambine: venivano fatte prevalentemente di stracci, ma questo non le rendeva meno accurate delle bambole in voga di questi tempi, infatti, ogni bambola de pezza aveva non solo un vestito, ma anche dettagli come il fazzoletto in testa, tipico delle signore (ricordiamoci che, anni fa, per le donne non era possibile neanche recarsi in chiesa, senza indossare il fazzoletto). Infine, si potevano disegnare alle bambole occhi e bocca tramite materiali come il carbone.

Un esempio di Pippia de zappus realizzata a mano 

I bambini di tanti anni fa si divertivano non solo a giocare con i loro balocchi come “Su cuaddeddu de canna” e “Su barralliccu“, ma, nel caso delle pippias de zappus, potevano partecipare alla loro realizzazione e questo faceva si che si affezionassero ancora di più alle loro bambole, così, con qualche straccio, era facile rendere le bambine felici e impegnate. Un’altra versione delle bambole fatte in casa, meno frequente di quelle fatte di stracci, era quella delle bambole realizzate con la raffia.

Non tutti sanno però che queste bambole, oggetti innocenti nelle mani dei bimbi, diventavano dei veri e propri strumenti tramite i quali praticare la magia oscura. Infatti, non poche leggende, raccontano che alcune vecchiette dei paesi denominate talvolta “Bruscie” o “Bruxie”, custodi di antichi rituali come la medicina dell’occhio, insegnassero a persone più giovani o praticassero esse stesse magia oscura attraverso le bambole di pezza.

Il rito ricorda, senza dubbio, le pratiche voodoo e consisteva nel realizzare le pippias de pezza o de zappus e infilzarle con degli spilli. Secondo la magia oscura tutto ciò doveva infliggere del male ad un soggetto designato. Magari ci si voleva vendicare di un torto o di un tradimento subito e allora ecco che si ricorreva alle bambole e all’occulto. Ogni situazione seguiva dinamiche abbastanza personalizzate, c’era chi teneva la pippia de pezza per sé e continuava ad infilzarla, c’era chi, invece, una volta infilzata la bambola, la depositava nella casa della vittima che, a quel punto, sapeva di essere bersaglio di maledizioni e “frastimusu“. 

Le bambole di pezza non appartengono solo al folklore sardo, anzi oggigiorno diverse marche di giocattoli hanno fatto di questa tipologia di gioco il proprio marchio di fabbrica. Non è difficile trovare anche la versione delle pippias de zappus interamente ispirata alla tradizione sarda con tanto di abito e accessori caratteristici.

 

Exit mobile version