Facebook ha una lunghissima lista di onlus, che si sono registrate con il proprio profilo, una loro presentazione e il loro Iban. Il giorno del tuo compleanno ti scrive, ti fa gli auguri e ti propone di attivare una campagna di raccolta fondi in favore di una delle associazioni della lista. Tu che hai più o meno tutto e che sai che tanto la macchina nuova, l’appartamento o un lavoro non possono regalartelo gli amici, pensi che piuttosto che ricevere il solito dopobarba o un cd che hai già, sarebbe bello invitare gli amici a donare quanto avrebbero speso per te a persone che hanno bisogno di aiuto. Il procedimento è intuitivo può farlo chiunque.
Scegli la Onlus, magari ne hai già una in mente e la trovi nell’elenco, puoi presentarla con il post che ti suggerisce la stessa associazione oppure personalizzarlo. Puoi semplicemente pubblicarlo o condividerlo o ancora “taggare” gli amici cioè citarli pubblicamente in modo che a loro volta pubblicizzino l’iniziativa. Facebook ti da una scadenza entro la quale i tuoi contatti potranno contribuire e ti chiede di fissare un obiettivo economico da raggiungere. Hai la possibilità di controllare in ogni momento chi ha aderito alla raccolta e anche quanto ha donato, in modo poi da poter ringraziare ciascun donatore e puoi anche aggiornare periodicamente il post mentre è in atto la campagna.
Qualcuno storce il naso e diffida, in realtà la possibilità che il “festeggiato” si possa intascare l’incasso non esiste, le donazioni vanno direttamente sul conto dell’associazione scelta. Facebook pubblica un regolamento che non lascia spazio a dubbi. Alcuni raccolgono poco, altri riescono a superare anche il budget prefissato, se questo non è esagerato, come è successo a Francesco Felice, che per il suo compleanno ha proposto una raccolta fondi a favore dell’associazione Famiglie SMA, aveva fissato un obiettivo di 150 euro e a 36 ore dalla chiusura della racconta ha raddoppiato la cifra. Questa è la dimostrazione che i social in alcune circostanze si dimostrano utili, lo stesso Facebook appena parte una campagna dona 2 euro, resta solo una domanda: ma le migliaia di leoni da tastiera sempre pronti a fare fuoco, dove spariscono in questi casi?