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Sestu, ragazza rischia di soffocare per una polpetta: Nicola Agus, allenatore dell’Arbus la salva

È accaduto venerdì, intorno alle 13. Una ragazza sta pranzando al tavolo di un ristorante con altre persone, improvvisamente non riesce più a respirare, una polpetta le è andata di traverso, le ostruisce le vie respiratorie. Le persone sedute con lei iniziano a urlare, non riescono però a esserle d’aiuto. Nel tavolo accanto è seduto Nicola Agus, sta seguendo il percorso per diventare istruttore di blsd, cioè esperto di primo soccorso con l’impiego di defibrillatore semiautomatico. Si tratta di manovre da attuare tempestivamente in caso di arresto cardiaco. Insieme a questi interventi nei corsi insegnano anche la MANOVRA DI HEIMLICH, quella che serve per disostruire le vie aeree. «Ci è voluto un po’ per capire cosa stava succedendo, c’era molta confusione nel locale – racconta Agus- quando mi sono reso conto che la ragazza stava soffocando ho provato a soccorrerla».

Nicola Agus ha 46 anni e fa parte del 151° Reggimento Fanteria Sassari, d’istanza a Cagliari, da anni segue i corsi di primo soccorso che si devono ripetere ogni 2 anni, quindi ha sempre presente come ci si deve comportare in questi casi. «Non è stato semplice ci sono voluti diversi minuti, ma ci tengo a dire- ha chiarito il tecnico dell’Arbus- che non ero da solo, mi ha aiutato un ragazzo, un ex bagnino che sapeva come eseguire la manovra. Non so se da solo ci sarei riuscito». Nicola non ricorda il nome del ragazzo, in quei momenti così concitati ci si concentra su altro. Comunque dopo diversi tentativi la ragazza ha ripreso a respirare e all’arrivo del 118, fortunatamente stava già meglio. «So che la ragazza, che ho scoperto dopo, è disabile, si è ripresa del tutto – racconta Agus- mi ha chiamato la sua educatrice per ringraziarmi e per farmi sapere che stava bene».

Nicola Agus non è nuovo a questi interventi, un anno e mezzo fa ha salvato un ragazzo, Graziano, colpito da infarto durante una partita di calcetto a Guspini. Anche in quel caso la sua presenza sul posto è stata provvidenziale e le sue conoscenze sulle manovre di primo soccorso sono state fondamentali, in quel caso Agus ha utilizzato anche il defibrillatore. Anche se lui non vuole se ne parli per questo suo intervento è stato insignito anche di una medaglia d’argento. «Con graziano siamo diventati amici dopo quella “Avventura” – ha concluso Nicola- ma l’importante è ricordare che questi corsi sono fondamentali per salvare delle vite umane, sempre più persone dovrebbero seguirli e bisognerebbe dotare il più possibile i luoghi pubblici, gli spazi dedicati allo sport, di defibrillatori senza i quali in alcuni casi non è proprio possibile salvare la vita».

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