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Il Cagliari non si vuole fermare, Maran: a Udine “sulle ali dell’entusiasmo”

Maran in conferenza stampa prima di Udinese Cagliari

Tra i convocati per la partita di domani contro l’Udinese, c’è anche Joao Pedro. Il brasiliano, uscito anzitempo nella gara col Genoa, si è allenato oggi con la squadra ed è a disposizione. Il tecnico Rolando Maran sottolinea le difficoltà nel preparare l’incontro della “Dacia Arena”.

«Abbiamo potuto appena visionare qualche video e ci siamo concentrati su qualcosa di didattico – ha spiegato Maran -. Con così poco tempo per recuperare tra un impegno e l’altro, abbiamo cercato di non disperdere altre energie fisiche. In ogni caso, abbiamo cercato di prepararla nel migliore dei modi. Qualcuno risente di acciacchi ma questi ragazzi non mollano mai. Non è semplice valutare se un giocatore abbia recuperato dallo sforzo fisico dopo appena tre giorni».

«Il successo di mercoledì ci ha dato gratificazione soprattutto per come è arrivato – ha detto il tecnico – dopo un periodo in cui avevamo ottenuto meno di quanto meritavamo. È stata una vittoria di grande cuore. Nel primo quarto d’ora abbiamo praticamente giocato in dieci per l’infortunio di Joao Pedro, ma poi abbiamo corso solo un pericolo nel secondo tempo mentre la squadra ha creato tanto. Questa prestazione fortifica il morale, dobbiamo sfruttare la scia di entusiasmo e metterla in campo a Udine».

Sulla formazione ancora diversi dubbi: «Ho diverse alternative che mi consentono di variare la composizione dell’attacco, in base alla nostra condizione e alle caratteristiche dell’avversario. Vedremo domani, ho ancora un giorno per valutare».

«I bianconeri sono una squadra diversa dalla nostra, molto fisica, che concede poco – ha osservato il mister rossoblù -. Avrà pochi assenti, a parte De Paul, il che permetterà all’allenatore di ricorrere a forze fresche. Dovremo essere bravi ad interpretare la partita, anche in modo diverso rispetto a quanto facciamo di solito».

Impossibile non commentare i recenti fatti al centro della cronaca nazionale, episodi di razzismo in primis: «Se i responsabili non sono solo un paio di persone a caccia di notorietà ma siamo in presenza di fatti gravi, sono dell’idea che sia giusto fermare le partite. Bisogna che tutti facciamo uno sforzo per far tornare lo stadio un luogo di festa, una possibilità di incontro per la gente che ama questo sport».

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