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Elezioni regionali: Murgia, Zedda, Maninchedda e Desogus a confronto al T-Hotel di Cagliari

Confronto-21-dicembre-Maninchedda-Murgia-Zedda-e-Desogus (FOTO ADN)

Confronto-21-dicembre-Maninchedda-Murgia-Zedda-e-Desogus (FOTO ADN)

Si è svolto oggi al T-Hotel di Cagliari il confronto fra quattro dei candidati alla presidenza della regione Sardegna nelle elezioni del prossimo febbraio organizzato da Uil Trasporti e Uil Fpl. Presenti il candidato di Autodeterminatzione Andrea Murgia, il candidato del Partito dei Sardi Paolo Maninchedda, il candidato del centrosinistra Massimo Zedda e il candidato del Movimento Cinque Stelle Francesco Desogus. Assente per motivi istituzionali il candidato del centrodestra Christian Solinas.

Trasporti, continuità territoriale, mobilità interna, Enti Locali, Province, Regione e diritto alla salute dei cittadini sardi: questi i temi affrontati dai quattro politici. Ogni candidato ha risposto ad otto domande che sono state formulate loro dalla segretaria regionale della Uil Fpl Fulvia Murru e dal segretario generale della Uil Trasporti Sardegna William Zonca. 

Il tema che ha scaldato di più gli animi è stato la sanità, con la riforma della Ats in primo piano. Tutti e quattro i candidati hanno detto chiaramente che la riforma varata dalla Giunta Pigliaru va modificata. «Esistono paesi dell’entroterra come il mio, in cui un anziano deve spendere per arrivare in ospedale – ha detto Andrea Murgia – oltre che perdere un’intera giornata. L’Ats non ha funzionato. E ci sono ancora le ASL. La riforma è stata fatta nonostante grazie allo Statuto Speciale poteva essere evitata. Non c’è stato un risparmio dei costi e i problemi sono aumentati. Era meglio un ragionamento più continuo, lavorare per ridurre le liste d’attesa, razionalizzare».

«L’Azienda della tutela della salute, è da smontare – ha detto Maninchedda -. Noi abbiamo proposto tre Asl. Si deve poi ripartire dalla rete territoriale, ospedaliera e dell’assistenza». Anche Desogus del Movimento Cinque Stelle ha proposto qualcosa di simile: «Tre o quattro Asl e recupero dell’assistenza territoriale ospedaliera», questa la sua ricetta. Per Massimo Zedda prima di «aggredire i costi della sanità, uno delle operazioni da portare avanti dovrebbe essere quella di intervenire prima che una persona abbia necessità di ricorrere alle prestazioni sanitarie e ospedaliere».

GLI APPELLI AL VOTO DEI CANDIDATI

Al termine del dibattito i quattro candidati hanno spiegato perché gli elettori dovrebbero votarli.

Andrea Murgia (ADN): «Dovete votare Autodeterminatzione, non me, perché noi vogliamo rinnovare con una lista di giovani, donne e uomini, e governare in totale discontinuità con quanto fatto in precedenza. Il nostro è un progetto scritto dai sardi sul territorio e senza padrini romani, condiviso con tutti per vincere la diffidenza di chi pensa che i sardi non possano farcela da soli».

Paolo Maninchedda (PDS): «Il sistema sardo ha bisogno di una ristrutturazione profonda, bisogna rifondarlo. Per farlo, bisogna porre la questione dei poteri. Noi non abbiamo i poteri che ci servono per la natura degli interessi e dei diritti che abbiamo. Bisogna avere una visione di cambio di passo della struttura regionale, del modo di guardare i problemi. Prima o poi i sardi devono fare il gesto di una mobilitazione nazionale, che contrapponga la società sarda con i suoi interessi, a quella italiana. Occorre una guida politica che sappia amministrare e mobilitare contemporaneamente. Diversamente, le cose non cambiano».

Massimo Zedda (CSX): «Gli amici e coloro che sono sconosciuti devono avere la possibilità di ritornare in Sardegna per spendere qui le loro competenze professionali. Ho deciso di rimanere in Sardegna tanti anni fa e sono ancora convinto che l’Isola possa diventare ancora più bella e ricca, nonostante sia già bella, ma non tanto ricca come mi sarei augurato. Vorrei una Sardegna dove i ragazzi possano lavorare, spostarsi liberamente, vivere senza essere costretti a lasciare la terra sarda. Vorrei che tutti fossero messi nelle condizioni di vivere una vita degna di essere vissuta».

Francesco Desogus (M5S): «Con noi sono persone che non hanno mai fatto attività politica, che hanno le loro competenze e che hanno voglia di cambiare le cose. Il nostro programma non è chiuso. Il nostro agire è sempre finalizzato alle esigenze del cittadino. A chi mette in discussione le competenze, rispondo che la gestione della Regione sarà affidata a persone competenti e non necessariamente del Movimento 5 Stelle, purché non abbiano un passato politico preoccupante. L’ente deve essere gestito al meglio. Dovranno essere persone slegate da interessi, lobby e partiti. Ci sarà massima attenzione alla meritocrazia e cercheremo di favorire il più possibile anche il turn over».

 

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