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Cagliari, la disperazione di una madre: “Neanche penso al Natale per mio figlio, quando non riesco a mettere insieme il pranzo e la cena tutti i giorni”

povertà

Una madre disperata, un figlio da far studiare e crescere ogni giorno: questa è la storia di una 55enne cagliaritana, una donna che vive vicino a noi e che vuole vivere, non sopravvivere. “Domani, 19 dicembre, mi erogheranno i contributi del Reis. Ma sono quelli di settembre e ottobre. Come abbiamo fatto finora? Chiedendo prestiti ad amici e familiari. Si può chiamare vita questa? Dov’è la nostra dignità?“.

“Non riesco a mettere in tavola il pranzo e la cena tutti i giorni e vedo le luminarie di Natale, sento parlare di grandi festeggiamenti per Capodanno, di grandi spese sostenute dal Comune. Ecco, vi do un’idea: perchè l’anno prossimo non fate davvero un Capodanno significativo e tutti quei fondi destinati alle festività non li date alle famiglie come noi che il Natale se lo sognano? Perchè voi potete festeggiare e io e mio figlio no? Perchè tutti i giorni voi avete di che mangiare e vestire e noi no? Perchè anche noi non possiamo essere felici? Sono anni che provo a cercare un lavoro ma trovo solo occupazioni saltuarie. Nel mentre con questi soldi del Reis comunale devo pagare due bollette, acqua e luce, ovviamente già scadute e chissà quando arriveranno i contributi di novembre e dicembre”.

L’ennesimo Natale alla fame, l’ennesimo inverno al freddo: “E’ uno schiaffo nei confronti di chi, come noi, è molto sfortunato. Noi, io e mio figlio, siamo da aprile senza un contributo e gli assistenti sociali comunali ci dicono che soldi non ce ne sono. Perchè non spegnete le luci e regalate un piatto caldo e un futuro ai nostri figli?“.

 

 

 

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