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1518-2018: sabato il retablo di Villamar compie 500 anni

Sabato 22 dicembre alle 17 nella parrocchia di San Giovanni Battista si celebrano i 500 anni della Madonna del latte, il retablo di Pietro Cavaro, che si trova nella stessa chiesa. Saranno presenti anche i discendenti degli Aymerich, la famiglia che commissionò l’opera.

Il grandioso retablo posto sull’altare maggiore, fu realizzato da Pietro Cavaro, massimo esponente della famiglia di pittori detta “Scuola di Stampace”, dal nome del quartiere Cagliaritano nel quel la bottega aveva sede. Commissionato dai Signori di Mara Arbarei, l’antica Villamar, gli Aymerich, il cui stemma è presente nell’estremità inferiore dei polvaroli, ha tutte le particolarità che caratterizzano il retablo tardo-gotico di ascendenza iberica: la predella, con tabernacolo centrale aggettante, sul quale si imposta la nicchia con il cinquecentesco simulacro ligneo della Vergine del Latte, attribuita allo scultore campano Giovanni da Nola; ai due lati della predella, nella quale sono raffigurati, da sinistra , l’Annunciazione, la nascita di Gesù, l’adorazione dei magi, Cristo risorto, l’ascensione di Gesù, Pentecoste e Morte di Maria, si dispongono i “portales”, con la raffigurazione dei Santi Pietro e Paolo a tutta figura, porte che consentivano l’accesso alla zona posteriore del vano presbiteriale. Sulla predella, ai lati della nicchia centrale incorniciata da 6 pannelli con angeli musicanti, abbiamo due scomparti con la raffigurazione del Santo Patrono, Giovanni Battista, a sinistra con l’Agnello, simboleggiante Cristo vittima immolata per la salvezza dell’umanità peccatrice e a destra Giovanni che battezza Gesù nel fiume Giordano. Al di sopra i Santi Michele arcangelo che sconfigge il demonio e Francesco che riceve le stigmate. Al basso, San Nicola di Bari, Sant’Onofrio, Sant’Anna e Maria Bambina, Sant’Orsola e le Vergini compagne, l’arcangelo Raffaele con Tobiolo, l’Eterno Padre tra i Santi vescovi Giorgio di Suelli e Lucifero di Cagliari, l’arcangelo Gabriele, i Santi Cosma e Damiano, Caterina d’Alessandria, Cristoforo e Antonio. 

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