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(Video) Villacidro: il Comune demolisce l’ex carcere, un edificio storico, si poteva salvare?

Si tratta di un edificio costruito prima del 1870, il carcere mandamentale, era sottoposto a tutela come tutti gli edifici pubblici che hanno più di 70 anni e le amministrazioni comunali che si sono succedute nel corso degli anni e che avevano la responsabilità di prendersene cura, lo hanno abbandonato al degrado lasciando che le intemperie lo devastassero. L’edificio che si trova nel centro storico di Villacidro, fino a qualche anno dopo la seconda guerra mondiale è stato utilizzato per la funzione per la quale fu costruito. Dopo rimase inutilizzato e fino al 1986 ci viveva il custode con la sua famiglia. Da allora la struttura ha subito un lento e inesorabile degrado. La costruzione era riuscita a sopravvivere ad un precedente tentativo di demolizione della giunta Sedda che nel 2007 ne voleva fare alloggi popolari,si salvò grazie ai villacidresi organizzati in un comitato cittadino che la difesero strenuamente.

Nessuno si è poi fatto carico di adempiere agli obblighi di legge sulla tutela dei beni pubblici di valore storico, fino all’esito fatale di fine novembre che ne ha comportato la quasi totale demolizione. La sindaca di Villacidro Marta Cabriolu, ha spiegato che le abbondanti e continue piogge dell’ultimo periodo hanno causato un crollo del muro che dà sulla via Carceri favorendo l’accumulo di un deposito di detriti su un vicolo che serve dei residenti invalidi. I Vigili del Fuoco hanno chiesto al Comune la messa in sicurezza della zona, quindi la Sindaca, dopo un sopralluogo tecnico ed una dettagliata relazione, ha emesso un’ordinanza urgente per il ripristino dello stato di sicurezza, che è consistita in una demolizione controllata, limitata alle sole parti pericolanti e più pericolose. Tuttavia, come fanno sapere dalla Soprintendenza, il Comune non ha chiesto, come avrebbe dovuto prima di procedere alla demolizione, un sopralluogo urgente. Proprio per questa ragione la Soprintendenza ha proceduto all’acquisizione di tutta la documentazione, riservandosi di decidere come procedere una volta esaminati gli atti.

foto di Alessandro Zecchino

 

Il problema evidentemente non è l’intervento in sé, che probabilmente a questo punto non poteva essere evitato, quanto piuttosto, capire come si possa lasciare andare in rovina un edificio che doveva essere salvato. «Era fatiscente già dagli anni cinquanta – si giustifica la Cabriolu- da quando è stato chiuso, negli anni nessuno ha mai fatto nulla, tranne qualche necessaria opera di mantenimento, proprio per evitare crolli ulteriori, erano già crollati i tetti e dei muri c’era già rimasto pochissimo. È pericolosissimo entrarci anche soltanto per un sopralluogo. È rimasto in piedi un piano e mezzo, ma parliamo sempre di rudere completamente inagibile».

 

foto di Alessandro Zecchino

 

In realtà come si può vedere in alcune foto scattate da Alessandro Zecchino a gennaio del 2017 che mostrano gli interni del carcere, lo stato di abbandono è evidente, ma probabilmente un intervento serio avrebbe potuto scongiurare la demolizione di questi giorni, non si vedono muri crollati, sono addirittura ancora presenti alcune reti e qualche porta. Sarà la magistratura, qualora la Soprintendenza valutasse di dover procedere contro la decisione del Comune di Villacidro, a individuare eventuali responsabilità e magari a imporre di salvare almeno quel che resta. Purtroppo però la sensazione è che l’unica cosa che resterà sarà l’amarezza dei villacedresi per aver perso un edificio storico importante per oltre 50 anni di incuria delle amministrazioni comunali.

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