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Cagliari: sgominata pericolosa banda criminale, sei arresti. I reati: tratta di esseri umani, spaccio, sfruttamento prostituzione

arruga -collage

Portavano i migranti in Sardegna e qui li controllavano e dicevano loro cosa avrebbero dovuto fare nel territorio isolano. È scattata all’alba di stamattina, nei territori di Cagliari, Sassari e Alessandria, l’operazione dei carabinieri denominata “Arruga“, contro sei persone di nazionalità algerina, tunisina e nigeriana, con l’accusa di sfruttamento dell’immigrazione clandestina, spaccio di droga a minorenni e sfruttamento della prostituzione. Le misure cautelari in carcere sono scattate per quattro dei sei destinatari, tutti pregiudicati: Messadi Yacine, algerino di 47 anni residente a Cagliari; Hammouda Nidham, tunisino di 32 anni residente a Selargius; Tony Sofia, 32enne nigeriana residente a Sassari; Edomwonyi Bridget Tina, nigeriana di 36 anni residente ad Alessandria. Gli altri due destinatari del provvedimento sono tuttora latitanti.

I provvedimenti sono l’esito di un’indagine del NORM di Carbonia da dicembre 2014 a dicembre 2018 e hanno portato alla scoperta di due tratte: Hannaba-Sulcis e Nigeria-Libia-Sassari. Gli algerini venivano fatti sbarcare illegalmente nelle coste del Sulcis e impiegati nello spaccio di droga (hashish) nel quartiere Marina mentre erano ospitati a casa di Messadi, colui che organizzava il viaggio il mare e, una volta in Italia, suggeriva ai profughi di dire che erano minorenni per evitare il rimpatrio, di cancellare il suo numero di cellulare e di fuggire dal Cas di Cagliari dopo le operazioni di identificazione. Messadi è un mussulmano radicale, molto temuto nella sua comunità. Deteneva anche banconote false da 5000 euro. Per quanto riguarda la tratta nigeriana, le donne venivano ingannate con la promessa di un lavoro ma, ala fine, venivano costrette a prostituirsi a Sassari. A gestire il tutto erano Tony Sofia e Edomwonyi Bridget Tina, le due “maman” e Obasohan Williams, 30enne residente a Castelsardo. Alle vittime venivano chieste 7000 euro per la traversata verso l’Italia. Nel frattempo venivano tenute nei ghetti libici, dove pativano fame, freddo, avances e minacce da parte dei carcerieri. Una volta in Sardegna, per riscattare la propria libertà dovevano prostituirsi in casa e poi consegnare i soldi.

La tratta Hannaba – Sulcis favoriva l’ingresso illegale di stranieri che, partiti dall’Algeria e giunti sulle coste del Sulcis, venivano successivamente impiegati nell’illecita attività dello spaccio al “dettaglio” di droga nelle piazze di Cagliari, in particolare nel quartiere “Marina”. Nello specifico, era MESSADI Yacine che organizzava i viaggi di migranti dall’Algeria all’Italia: acquistava il motore e la barca, pagava e dava istruzioni allo “scafista”, teneva i contatti con le famiglie dei profughi. L’operazione ARRUGA ha dato riscontro a ciò a maggio 2015, quando i carabinieri della motovedetta classe 700, nelle acque antistanti Sant’Antioco, intercettato un barchino in legno con a bordo 5 nordafricani, hanno tratto in arresto lo scafista algerino che li stava trasportando. Infine, il MESSADI forniva loro i suggerimenti opportuni per evitare il rischio di un immediato rimpatrio: raccomandava loro di dire che erano minorenni, di cancellare il suo numero di cellulare e che, da Carbonia collocati al CAS di Cagliari, terminate le formalità di identificazione sarebbero dovuti di fuggire. MESSADI, infatti, ai clandestini offriva rifugio a casa sua per poi utilizzarli nel traffico della droga da lui gestito. Da maggio 2016 a tutto il 2017, il MESSADI ha favorito l’immigrazione illegale, agevolando la permanenza sul territorio dello Stato di numerosi cittadini stranieri irregolari che impiegava nella sua attività di spaccio ovvero garantendo la loro partenza verso altre località in Italia e in Europa.

MESSADI però non gestiva da solo il mercato della droga nelle piazze di Cagliari, ma si avvaleva della collaborazione di HAMMOUDA Nidham, che si riforniva di droga, principalmente hashish, da terzi spartendola con il suo socio per poi venderla al consumatore finale. Dalle investigazioni si è appurato che MESSADI e HAMMOUDA dal 2015 a tutto il 2017, avevano padroneggiato nello spaccio di droga (principalmente hashish) nel quartiere Marina di Cagliari, servendosi di minorenni (tra cui i due figli del MESSADI) e vendendo lo stupefacente anche a minorenni.  Il MESSADI riceveva gli ordinativi della droga per telefono e utilizzava i figli per effettuare le consegne, anche ad altri minori: in una circostanza i carabinieri di Cagliari hanno fermato due minori e li hanno trovati con 50 gr di hashish acquistato poco prima dal figlio del MESSADI. Tuttavia quest’ultimo non voleva assolutamente che i propri figli facessero uso di droghe, alcool e fumo. Dalle indagini, infatti, il MESSADI è apparso come un musulmano connotato da una rigida osservanza delle pratiche religiose e dei dettami islamici, fortemente rispettato e temuto dalla propria comunità. Il MESSADI infine è accusato di concorso in detenzione di banconote contraffatte: dopo aver contattato un soggetto straniero dimorante in Campania, era riuscito a far arrivare al porto di Cagliari 5.000,00 euro di banconote false che aveva acquistato al prezzo di 1.000,00 euro, che avrebbe smerciato nelle operazioni di vendita della droga.

L’altra tratta emersa è quella Nigeria – Libia – Sassari, che, invece, consentiva di far giungere in Italia giovani donne nigeriane per essere immesse nel circuito della prostituzione anche a Sassari. Nell’ambito delle attività tecniche sviluppate nell’operazione ARRUGA, è stata individuata la presenza di una pericolosa compagine criminale di etnia nigeriana, avente carattere transnazionale e operante nella città di Sassari, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione, che, nel periodo oggetto d’indagine, ha promosso e finanziato il trasferimento in Italia di numerosi migranti. I soggetti facenti parte di questa organizzazione, tratti in arresto questa mattina, sono TONY Sofia, EDOMWONYI Bridget Tina (entrambe con il ruolo di Maman) e OBASOHAN Williams nato in Nigeria il 31.01.1988 residente a Castelsardo (uomo di fiducia e principale collaboratore di un quarto soggetto destinatario di OCC, non eseguita poiché all’estero). Questi si erano suddivisi tra loro i compiti: la Tony si occupava di individuare le donne interessate a immigrare clandestinamente in Italia e di finanziare il viaggio; l’Obasohan di finanziare la permanenza in Libia dei migranti in attesa della loro partenza mentre la Edomwonyi coordinava l’illecita attività di favoreggiamento e sfruttamento in Italia.

Per favorire l’immigrazione clandestina si avvalevano di soggetti dimoranti in Libia e Nigeria, inseriti nel traffico di esseri umani, tale Mama Vera (nigeriana non identificata) la quale aveva il compito di individuare in patria le giovani da avviare alla prostituzione e di anticipare il corrispettivo per il viaggio delle ragazze (il corrispondente di 7.000 € per migrante versate sul conto del traghettatore) che venivano affidate in Libia ad altro soggetto non identificato (tale Frede). Gli associati si occupavano anche di sovvenzionare la permanenza delle migranti custodite in ghetti nel campo libico: qui aspettavano anche molte settimane prima di essere imbarcate, costrette a subire la sofferenza della fame, del freddo, le pessime condizioni igieniche nonché le avance e le minacce dei loro carcerieri. Arrivate in Italia e sistemate in un centro di accoglienza in Campania, ricevevano dalle Maman nuove schede telefoniche, soldi, documenti d’identità falsi nonché indicazioni su come allontanarsi dal centro d’accoglienza e prendere il traghetto Civitavecchia – Olbia. A questo punto le Maman davano alle loro protette le istruzioni sulle attività che avrebbero dovuto svolgere per “riscattare” la propria libertà: procuravano loro una casa dove esercitare il meretricio e gli abiti “da lavoro”, davano consigli su come comportarsi con i clienti, aiutavano le ragazze, che non parlavano l’italiano, a trattare con i clienti.

L’operazione ARRUGA, inoltre, ha permesso finora di: assicurare alla giustizia 8 soggetti, di cui 4 italiani (1 minorenne) e 4 stranieri, arrestati in flagranza di reato per traffico di sostanze stupefacenti nel Lazio ed in Sardegna; trarre in arresto, in flagranza di reato, uno “scafista” algerino, mentre trasportava extracomunitari clandestini da Hannaba alle coste del Sulcis; eseguire n. 1 fermo di indiziato di delitto e 2 ordinanze di custodia cautelare a carico di 3 nigeriani, responsabili di traffico di sostanze stupefacenti. Sequestrando complessivamente: kg 2,582 di eroina; gr. 500 di hashish; gr. 54 di marijuana; 5.020 euro di banconote contraffatte. Contestualmente all’esecuzione delle misure, nella mattinata odierna sono state effettuate perquisizioni personali e locali d’iniziativa, sussistendo il fondato motivo di ritenere che nel corso dell’attività di P.G. si potessero rinvenire stupefacenti ed armi illecitamente dagli indagati, che hanno consentito di rinvenire e sequestrare: una ventina di gr di hashish nella disponibilità di Mesadi Yacine; una 30ina di gr di hashish nella disponibilità di Hammouda Nidham.

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