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Un museo delle vecchie birre Ichnusa in un bus: arriva l’idea dedicata ad Amsicora Capra

C’è lo street food, la street art, perché non realizzare uno street museum? Dal 2013, quando fece un sogno premonitore, Alessandro Zecchino gira in lungo e in largo per l’Isola perlustrando ville abbandonate, ruderi di strutture industriali o edifici pubblici alla ricerca di lattine, bottiglie e qualsiasi altro reperto che possa testimoniare di un importante pezzo di storia imprenditoriale sarda legata alla vita di Amsicora Capra. «Cinque anni fa ho sognato di essere in una casa abbandonata – racconta Alessandro- e mentre osservavo delle botti, ho sentito una voce che mi diceva: “pulisci la sporcizia e trovi l’oro”, dopo qualche giorno mi sono trovato all’interno di una casa simile a quella del sogno, così ho pulito ho sporcizia e ho trovato quello che per me è oro». L’ideatore dell’AIM, l’Amsicora Ichnusa Museum, aveva trovato una vecchia cassa degli anni’50 che conteneva Spuma Ichnusa. Si incuriosisce e comincia a fare delle ricerche, partendo dalla vita di Amsicora Ichnusa, che non fondò, ma rese fiorente il birrificio sardo e scopre che intorno al 1750 un piccolo bastimento che trasportava liquori fa naufragio e approda nella spiaggia di Quartu. Sembra che chi governava l’imbarcazione avesse deciso che il primo approdo raggiunto sarebbe stato quello definitivo. Così i primi Capra giunsero in Sardegna.

«La prima cassa l’ho trovata nella casa di un autista di pullman – prosegue Alessandro- e da lì mi è venuta l’idea di prendere un pullman per conservare i reperti che avevo trovato nel corso di quel primo anno di ricerche. Una coincidenza nella coincidenza, infatti allora ancora non sapevo che Amsicora Capra era anche il titolare delle tranvie a Cagliari, oggi CTM». Alessandro con infinita pazienza e profonda passione in questi anni ha raccolto 17mila pezzi, tra casse, bottiglie, lattine gadget e soprattutto documenti e testimonianze sull’incredibile capacità imprenditoriale di Amsicora Capra:«era una persona eccezionale – afferma Alessandro- ha creato moltissimi posti di lavoro, la famiglia possedeva una flotta di 4 piroscafi e due velieri, aveva realizzato i binari che dalla darsena arrivavano al Poetto, aveva finanziato la costruzione degli stabilimenti balneare sul lungo mare, ha persino portato ad Arborea la mucca Frisona».

Capra nato nel 1864 e morto nel 1930, dopo aver ereditato dal padre una fiorente azienda vinicola, fondò nel 1908 la Società anonima Vinalcool, che raggiunse altissimi livelli, fino a diventare una delle prime in Europa. Nel 1913 rilevò il birrificio Ichnusa, fece arrivare un mastro birraio dalla Germania e rese fiorente anche questa azienda. «Il mio obiettivo è quello di impedire che la storia di Amsicora Capra rimanga sottoterra come i reperti che ho trovato, è un personaggio che ha dato tanto alla Sardegna, è incredibile che non esista a Cagliari – fa notare Alessandro- una via, una piazza, un edificio, a lui dedicato».

Il progetto di Alessandro Zecchino ha preso forma lentamente perché la burocrazia rallenta tanto le procedure, ma presto, glielo auguriamo, comincerà a girare per la Sardegna. Il progetto è sicuramente interessante tanto che ha partecipato a una trasmissione televisiva, incassando i complimenti e l’incoraggiamento di Maria De Filippi e Gerry Scotti e adesso è candidato a entrare nel guinnes dei primati come museo itinerante con più reperti al mondo. Nell’attesa di ottenere i permessi che ancora gli mancano, Alessandro continua ad andare in giro per la Sardegna alla ricerca di oggetti che arricchiscano il tesoro del suo museo: «ho due figli e il museo è il terzo, ci tengo moltissimo e non lo cederei mai – conclude Alessandro- ogni volta che trovo un pezzo mi sento come un bambino che trova la figurina che gli mancava per completare l’album».

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