Site icon cagliari.vistanet.it

Regionali, il ritorno di Ines Pisano: “Potrei candidarmi come Governatore e non escludo nulla”

A volte ritornano. E, forse, sprintano pure verso Villa Devoto. È l’inaspettato caso di Ines Pisano, che, dopo un periodo di oblio mediatico, si è (ri)presa clamorosamente la ribalta ipotizzando una sua candidatura come Governatore alle prossime Regionali. Una candidatura da spendersi probabilmente, a meno di ulteriori colpi di scena, in qualità di indipendente e fuori dai ranghi del centrodestra, quello stesso centrodestra che l’ha prima sedotta e poi un po’ abbandonata, accantonando il suo profilo per orientarsi sulla figura di Christian Solinas. «Io non escludo nulla», afferma il quarantottenne magistrato bosano, che da anni vive a Roma, dove lavora al Tar. «Di certo c’è solo che mi sono presa qualche giorno per riflettere sulla possibilità di una mia discesa in campo, anche se devo confessarle che ogni ora che passa mi sento sempre più stimolata ad andare avanti, specie dopo certi attacchi».

Quali attacchi?

«Quelli di chi storce il naso quando un magistrato accenna al fatto di volersi impegnare in politica, pare che si abbia quasi paura di questa eventualità».

Su Facebook, però, ci sono anche migliaia di persone che la spingono al grande passo, hanno creato addirittura un gruppo.

«Sì e solo ieri ci sono state circa mille nuove iscrizioni. Il loro appoggio mi incoraggia e, come detto, mi stimola».

Si tratta di elettori di centrodestra?

«Di centrodestra e non solo, non è una questione di appartenenza politica. La mia disponibilità a candidarmi sarebbe in funzione di un cambiamento della Sardegna e chi mi sostiene lo fa a prescindere dall’adesione a questo o quello schieramento, anche perché, evidentemente, non si sente rappresentato dagli attuali candidati. Tengo a precisare, poi, che, essendo un magistrato, io non ho mai espresso le mie simpatie politiche».

A proposito di simpatie: qualche settimana fa Salvatore Cicu aveva affermato di stimarla moltissimo e di non essere contrario alla sua candidatura.

«Non vorrei peccare di immodestia ma le posso dire che nel centrodestra mi stimano in tanti. E anche in altri partiti».

Dai partiti è stata contattata in questi giorni?

«Come spiegato in altre occasioni, di questo preferisco non parlare».

Altri invece parlano e dicono che la sua candidatura è stata caldeggiata in maniera strumentale in funzione anti-Solinas, a cui, in una ipotetica sfida elettorale, potrebbe sottrarre consenso e voti?

«Nego nella maniera più assoluta. Le pare che un magistrato come me, un magistrato che nella sua vita professionale ha avuto a che fare senza mai scomporsi con criminali di ogni genere possa farsi usare, prestarsi a questi giochetti? L’ipotesi di una mia candidatura è sul campo da qualche mese e non è mai stata pensata per andare contro qualcuno».

Non è che però stasera nel vertice di Barumini possa concretizzarsi, a sorpresa, un altro scenario e che magari il centrodestra possa “bruciare” Solinas e compattarsi sul suo nome?

«Come detto inizialmente, io non escludo proprio niente. Al tavolo del centrodestra stasera siederanno tante persone che mi stimano, vedremo che succederà».

E alla Sardegna che succederà in futuro? Dove bisogna intervenire per imporre un cambiamento?

«Le priorità sono quelle indicate un po’ da tutti in queste settimane: la riforma della sanità, il contrasto alla disoccupazione, la zona franca, la continuità territoriale. Al di là delle tematiche, in ogni caso, ritengo che chi avrà l’onore e l’onere di governare lo dovrà fare sapendo valorizzare le competenze, è un punto fondamentale».

 

Exit mobile version