“Non potremmo mai dimenticare le vostre parole, i vostri gesti, i vostri messaggi, l’amore che ci state dimostrando e quello che Amelia ha scatenato in voi. Vorremmo solo che questo vostro amore resti sempre, tutti i giorni, tra tutti noi e con una intensità tale che diventi incrollabile.

In questa settimana buia avrò sussurrato ad Amelia mille volte queste parole, non sarai mai sola, ovunque andrai saremo insieme, Amelia mamma e papà, ecco, ora che non ho più nessuna ambizione nella mia vita, chiedo solo alla vita stessa che questo messaggio arrivi a tutti, che nessuno si possa sentire più solo, che trovi sempre un gesto gentile da parte degli altri, come state facendo voi ormai da giorni per noi. Amelia loves you”.

Ecco il post che Corrado Sorrentino, papà della piccola Amelia, ha scritto stamattina sul suo profilo Facebook. La bambina, 7 anni, è morta dopo vari giorni al Brotzu per una malformazione di cui nessuno si era accorto. Vani i tentativi di salvarle la vita: venerdì la piccola è volata in cielo. La solidarietà e la vicinanza dei cagliaritani è stata fortissima: Corrado Sorrentino è un nuotatore e istruttore di nuoto molto conosciuto. Ora chiede a gran voce di mantenere saldo tutto l’amore nato grazie alla sua bambina.

Centinaia di persone hanno partecipato stamane al funerale della piccola Amelia Sorrentino, la bimba di 7 anni morta venerdì mattina all’ospedale Brotzu dove era ricoverata in rianimazione da sei giorni dopo essersi sentita male domenica. La piccola, figlia di Corrado Sorrentino (ex campione di nuoto conosciutissimo in tutta la Sardegna) e di Rossana Pintus, ex campionessa di ginnastica, era affetta da una patologia intestinale di cui nessuno si era accorto.

E a darle l’ultimo saluto dentro e fuori la chiesa di San Giacomo a Villanova, c’erano tanti, tantissimi cagliaritani. Tante lacrime e commozione. Presenti anche le rappresentanze della Rari Nantes e i bambini allievi di Corrado, istruttore di nuoto, che non è riuscito a trattenere le lacrime durante il discorso dal pulpito dell’altare. «Dentro di noi è entrato il buio. Ci chiediamo ancora come sia stato possibile. Sono stati 7 anni intensi. Siamo grati per tutto l’affetto e la vicinanza che ci avete mostrato in questi giorni, Amelia vi avrebbe ringraziato. Ci preoccupiamo quotidianamente di cose di poco conto, quando ciò che veramente conta ce l’abbiamo qui in questa chiesa: i bambini. Perciò vi dico: cogliete ogni opportunità che la vita vi offre, perché c’è chi  non ne avrà più. Fatelo anche per Amelia». All’uscita della bara bianca sono stati fatti volare in cielo decine di palloncini.