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Algeria-Italia, vicenda del barchino in avaria: la Procura di Cagliari apre un’inchiesta

sbarco migranti

Immagine di repertorio

Riguardo la vicenda del barchino in avaria – giovedì-venerdì notte –, il cui bilancio è di due morti, tre superstiti e alcuni dispersi, la Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.

I soccorritori – con il coordinamento della Guardia Costiera di Cagliari – lavorano senza sosta per trovare i dispersi: vengono controllate le zone a sud di Sant’Antioco, i tratti di scogliera accessibili delle isole del Toro, della Vacca e dell’isolotto del Vitello. I Carabinieri di Carbonia lavorano a terra nel caso in cui qualcuno dei naufraghi sia riuscito a arrivare a terra a nuoto. Sono state inviate delle segnalazioni anche alle navi mercantili e ai pescherecci in transito.

I tredici migranti algerini stavano cercando di raggiungere la Sardegna a bordo di un piccolo barchino fatiscente quando a un certo punto, a circa 1 km dall’isola del Toro, il motore è andato in avaria. Tre di loro sono rimasti a bordo – i superstiti –, gli altri dieci si sono buttati in mare per cercare di raggiungere la terra ferma a nuoto. Tra loro, i morti e i dispersi.

La rotta algerina ha visto arrivare negli ultimi anni in Sardegna migliaia di migranti, tutti arrivati con le stesse modalità, ma fino ad oggi non si erano registrate tragedie in mare.

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