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Piccoli, antichi e curati. Ecco come devono essere i borghi sardi della Rete regionale

Atzara, scorcio del paese - Fonte www.borghimagazine.it

La Giunta regionale ha approvato le Linee guida contenenti i parametri per l’adesione alla Rete dei borghi caratteristici di Sardegna. Fra questi parametri spiccano la qualità ambientale, la storicità e l’integrità del paesaggio urbano, la presenza di attrattori turisti rilevanti e strutture ricettive, numero degli abitanti.

Nella delibera, proposta dall’assessora del Turismo Barbara Argiolas, vengono precisate le caratteristiche che dovranno avere i borghi caratteristici di Sardegna, istituiti come rete dall’articolo 39 dalla legge regionale sul turismo del 2017. Fra i parametri c’è in primo luogo il numero degli abitanti, che non deve essere inferiore a 5000 abitanti; per i comuni più grandi, ma aderenti alle associazioni Borghi più Belli d’Italia, Borghi Bandiera Arancione (Touring Club Italia) e Borghi Autentici d’Italia, in possesso di tutti gli altri requisiti necessari all’iscrizione, è prevista una  eroga.

I borghi dovranno essere centri di antica formazione che: conservino l’originale modello insediativo, i caratteri costruttivi degli edifici riconoscibili e curino il decoro del centro urbano; abbiano attenzione per la gestione sostenibile del territorio; offrano servizi di informazione e comunicazione turistica; presentino attività organizzate e aperte ai visitatori del borgo, di carattere culturale, tradizionale, sportivo, musicale e la produzione di “Filiere di qualità certificata” o di prodotti DOC, DOCG, DOP, IGP nella rete commerciale e nei pubblici esercizi del Borgo; ospitino strutture ricettive e di ristorazione aperte tutto l’anno.

«Le nostre piccole comunità sono uno dei tesori più autentici della Sardegna – spiega Argiolas – e vogliamo che diventino il fulcro di un’offerta turistica strutturata, riconoscibile e sostenibile, capace di attrarre nuova domanda, sviluppare nuove stagionalità che si affianchino al balneare e valorizzino le zone interne dell’isola dal punto di vista turistico».

«In Italia e in Europa i borghi sono una destinazione emergente che sta ottenendo crescente attenzione mediatica e richiama sempre più visitatori: offrono occasioni di turismo lento incentrate sulla condivisione di culture ed esperienze tra viaggiatori e abitanti locali, e permettono di immergersi nella storia, nella cultura, nelle tradizioni e nei sapori del territorio. È un’ascesa certificata anche dal Mibact, che ha celebrato “L’Anno dei Borghi” nel 2017, con molteplici iniziative alle quali hanno partecipato anche la Regione e le nostre comunità».

In Sardegna sono 57 i piccoli centri certificati dalle varie associazioni nazionali: 6 “Borghi Bandiera Arancione” (Touring Club Italia), 6 “Borghi più Belli d’Italia” e 45 “Borghi Autentici d’Italia”. Sono una parte fondamentale – come fa notare la stessa assessora Argiolas – di un progetto di turismo sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale e che possa tutelare e proporre chiave innovativa le ricchezze materiali e immateriali dei piccoli centri. Ora spetta all’Assessorato regionale del Turismo predisporre il Disciplinare che indicherà il procedimento amministrativo di riconoscimento come “Borgo Caratteristico di Sardegna” dei comuni sardi in possesso dei requisiti indicati nelle Linee Guida.

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