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In migliaia in piazza Garibaldi a Cagliari contro il decreto legge Pillon. “Difendiamo i diritti acquisiti”

Circa un migliaio di persone ha preso parte stasera in piazza Garibaldi alla mobilitazione nazionale contro il decreto legge Pillon che mira a modificare l’attuale normativa in merito a separazioni e affido dei minori. Una piazza stracolma di gente venuta da tutta la Sardegna con cartelli e striscioni. Tanti cittadini comuni ma anche numerose associazioni che si battono per la difesa dei diritti civili.

«Questo decreto è contro l’autodeterminazione femminile, vuole riportarci ai tempi della famiglia patriarcale – sostiene Silvia, una militante della rete femminista “Non una di meno” – Non è una questione di appartenenza politica, perché difendere i diritti di ognuno e di ognuna è qualcosa che riguarda la vita di tutti».

Tra gli interventi anche quello del sindaco di Cagliari Massimo Zedda: «C’è un tentativo di stravolgere le conquiste ottenute negli anni passati. Dopo questo, proveranno ad intaccare la legge sull’aborto e quella sul divorzio» . Zedda ha fatto anche dell’ironia sul cognome del sottosegretario leghista autore del ddl: «In Sardegna suggerirei di chiamarlo in modo diverso».

«Si vorrebbe obbligare i coniugi che intendono separarsi e divorziare, ad assumere un mediatore a pagamento e coloro che non hanno i soldi sono costretti a non separarsi – ha detto Debora Maruggi, avvocato e militante del Comitato No Pillon – Penso a tutte le donne che subiscono violenza domestica e che con questo provvedimento rischiano di dover sottostare al compagno o al marito violento». I promotori della manifestazione hanno promesso di tornare in piazza se il ddl verrà approvato. Ne frattempo, il vicepremier Luigi Di Maio si è detto pronto a chiedere modifiche.

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