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Assolta la sindaca di Roma Virginia Raggi: “Il fatto c’è ma non costituisce reato”

Virginia Raggi

Virginia Raggi

Virginia Raggi è stata assolta in primo grado dall’accusa di falso ideologico in atto pubblico per la nomina di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele, a sua volta indagato per abuso d’ufficio. La sindaca di Roma aveva scelto il rito abbreviato. La procura aveva chiesto per lei 10 mesi di reclusione ma la sentenza dei giudici arrivata pochi minuti fa l’ha scagionata da tutte le accuse.

Secondo i giudici, infatti, “Il fatto c’è, ma non costituisce reato” in base all’articolo 530 comma 1 del codice di procedura penale. Se fosse stata ritenuta colpevole, le conseguenze per la sindaca sarebbero state diverse: accanto alla condanna del tribunale, infatti, sarebbe arrivata dal Movimento 5 stelle la richiesta di dimissioni dalla carica di sindaco.

Virginia Raggi era accusata di aver mentito alla rappresentante dell’Anticorruzione in Campidoglio, Maria Rosa Turchi, in merito ai rilievi Anac sulla nomina di Renato Marra, perché – secondo la procura – se avesse detto che quella promozione a capo della direzione Turismo era stata gestita dal fratello di Renato, Raffaele Marra, allora capo del personale, sarebbe incorsa in un’inchiesta e “in base al codice etico allora vigente negli M5S, avrebbe dovuto dimettersi”.

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