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La Sardegna turistica piace anche grazie all’Isola di Pietro, la serie tv con Gianni Morandi

Una foto di scena della fiction 'L'isola di Pietro' in onda per sei puntate dal 24 settembre in prima serata su Canale 5. ANSA / us Mediaset +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

La Sardegna turistica piace anche grazie all’Isola di Pietro.

La serie tv con Gianni Morandi trasmessa da Canale 5 e ambientata nell’isola di Carloforte è diventata un’ottima vetrina per l’Isola. Come riferisce l’Ansa, secondo uno studio realizzato da Michele Casula per Ergo Research, gli spettatori della fiction targata Lux Vide, sia occasionali che regolari, sono molto propensi a indicare la Sardegna come possibile destinazione di vacanza.

Se negli anni scorsi solo l’11% del campione segnalava il sud-ovest della regione come meta, dopo la prima stagione della serie il dato sale fino al 32% nel caso di chi non perde una puntata e al 24% per gli occasionali. Insomma, ciò che distingue la fiction di Mediaset rispetto ad altre è proprio il valore aggiunto della location. Considerando questo fattore si colloca al terzo posto dopo “veterani” del gradimento Tv come “Il commissario Montalbano” e “Don Matteo”.

In occasione della seconda stagione in onda dal 21 ottobre – arricchita dal contributo di nuovi personaggi interpretati da Elisabetta Canalis, Lorella Cuccarini e Stefano Dionisi – è già stata avviata un’attività di “web monitoring” delle conversazioni social che riguardano la Sardegna, Carloforte e l’Isola di San Pietro. “Stiamo andando nella direzione giusta”, ha commentato l’assessora regionale al Turismo, Barbara Argiolas, che oggi ha illustrato i risultati della ricerca.

La Regione ha finanziato la prima stagione (tre puntate) con 400mila euro di fondi Por, 800mila per la seconda (sei episodi). “Produzioni come questa danno grande notorietà ai luoghi, li imprimono nell’immaginario degli spettatori – ha spiegato l’esponente della Giunta – siamo convinti che l’industria dell’intrattenimento costituisca un motore di sviluppo per la nostra Isola che ha ampi margini di crescita ed è in grado di incrementare i flussi turistici e l’indotto occupazionale”.

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