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Elezioni regionali, Cappellacci: “Prima scelta per la Lega ma Forza Italia dirà la sua sul nome del candidato Governatore”

Coesione, collaborazione e ambizione: sono queste le parole chiave che guidano il cammino di Forza Italia Sardegna verso le sempre più imminenti Elezioni regionali. La linea è rimarcata dal coordinatore Ugo Cappellacci, che, a Vistanet, ha fatto il punto della situazione in un mese cruciale per il destino del suo partito e di tutta l’alleanza di centrodestra: lunedì prossimo, infatti, si terrà il tanto atteso tavolo di confronto della coalizione, appuntamento che sarà seguito dall’arrivo di Matteo Salvini. Come ricordato non più tardi di avantieri dal commissario della Lega per la Sardegna Eugenio Zoffili, il leader del Carroccio sarà nell’Isola anche e soprattutto per indicare il nome del candidato Governatore; il tutto mentre gli azzurri, rinvigoriti dall’unità ritrovata dopo lo strappo di ottobre, pur nel rispetto degli accordi elettorali pregressi, continuano a rivendicare il diritto di dire la loro sulla corsa verso Villa Devoto.

Allora, Cappellacci, come la mettiamo con le affermazioni di Zoffili e con le vostre ambizioni?

«Guardi, i rapporti con la Lega e con gli altri alleati sono leali e sereni più di quanto sembri. Siamo tutti concentrati sulla creazione di una squadra che possa riaccendere le speranze dei sardi, di chi vuole mettere su famiglia, di chi fa impresa, del mondo delle campagne. Il metodo individuato a livello nazionale prevede una prima scelta per la Lega, ma ciò non toglie che Forza Italia, che in Sardegna ha preso più voti ed è ancora il primo partito, possa esprimere la propria opinione e proporre figure vincenti».

Qualche nome?

«Al momento le posso solo dire che il centrodestra ha molte persone che hanno idee, valori e coraggio e che potrebbero fare bene il Presidente della Regione. Questo ci differenzia sia dalla coalizione uscente, che tenta di nascondere il proprio fallimento e le vecchie logiche del centrosinistra dietro il giovane volto di Massimo Zedda, sia dai grillini, che sono prigionieri delle proprie contraddizioni, non hanno nomi spendibili e vanno a cercare candidati su Google».

Almeno un identikit del candidato Governatore ideale comunque l’avrete tracciato.

«Certo. Per me il Presidente ideale è uno che azzera l’IRAP, lotta per la zona franca, sbatte i pugni a Roma e Bruxelles per una vera continuità territoriale. Lo ribadisco perché credo che i sardi siano interessati più alle “cose da fare” che alle alchimie e ai riti della politica».

A proposito di alchimie e riti della politica: nel caso di una mancata condivisione sul nome, l’ipotesi primarie potrebbe diventare una realtà nel centrodestra?

«Io sono convinto che la nostra coalizione arriverà a una sintesi, a individuare una personalità capace di raccogliere con onore e coraggio la bandiera della Sardegna. Detto ciò, aggiungo che le primarie non sarebbero certo un problema ma un vantaggio per un partito come il nostro che al suo interno ha figure capaci di raccogliere notevoli consensi. Credo però che il meccanismo debba essere regolato per legge per evitare l’inquinamento del voto da parte di altre forze politiche, per renderle vere e proprie “elezioni primarie” e non una conta interna dei partiti. Anche perché per fare il presidente servono centinaia di migliaia di voti veri. Sceglieranno i sardi».

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