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Cimitero di San Michele, il maltempo flagella il commercio dei fiori

A Cagliari il maltempo degli ultimi giorni ha azzoppato la classica vendita dei fiori davanti ai cancelli del  cimitero di San Michele, in occasione delle festività di Ognissanti e Commemorazione dei defunti. La “solita” crisi ha la sua parte di colpa, certo, ma se si aggiungono la pioggia e il brusco calo delle temperature, il lungo ponte tra ottobre e novembre serve ben poco agli addetti ai lavori. L’andirivieni dei cagliaritani, che sin dal giorno di San Saturnino affollano piazza dei Castellani, non è stato quello degli anni scorsi e solo approfittando degli sprazzi di sole intermittenti ci si è recati a visitare i propri cari. Alessandra, dalla sua bancarella fiorita, commenta sconsolata: «Il maltempo non aiuta. Con questa pioggia chi viene qui? E la crisi c’è sempre, visto che i fiori non sono un bene primario. Ci aspettavamo di più».

Non ha dubbi neanche il collega Domenico, vicino di pochi passi, che punta il dito contro gli acquazzoni degli ultimi giorni: «Vendere, bene o male si riesce. Ma venerdì 2 era la Commemorazione dei defunti. Ha iniziato a piovere e tutti si sono ritirati. Poi di pomeriggio è tornato il bel tempo, quando però ormai si stava per chiudere. Bella sfortuna».

E se, nonostante crisi e maltempo, i fiorai riescono a registrare qualche vendita, a farla da padrone sono le  piccole dosi. I cagliaritani, quando si può, non rinunciano all’acquisto dei fiori, ma lo slogan resta quello “tanto basta il pensiero”. Finiti insomma i tempi dei mazzi sfarzosi dalle cifre esagerate. Ora ci si accontenta di poco. «Dieci anni fa era così – commenta Roberto dallo stand di fronte all’ingresso principale – ora ci si limita a poco. E noi ci dobbiamo adeguare se non vogliamo ritrovarci con troppo invenduto». I crisantemi, ovviamente, sono tra i più gettonati, nelle varianti ponpon, palla di neve e margherite; ma piacciono anche gigli e mazzi misti.

Calma piatta dalle parti di Elisabetta, alla sinistra della corsia principale di ingresso al cimitero di San Michele. «La gente viene qui principalmente il 30 e 31 ottobre e il 1° novembre. Qualcuno addirittura pensa che la Commemorazione dei defunti sia il 1° e non il 2. Il maltempo ci ha fatto male in questi giorni, dato che le bombe d’acqua costringono a far chiudere prima il cimitero. E noi ci rimettiamo».

Più “filosofa” è la signora Lucia (nome di fantasia) che affronta il commercio quasi con eroico stoicismo. «Maltempo? Crisi? In un modo o nell’altro si vende. È inutile che si dica il contrario. Io la prendo alla giornata. L’importante è che riesca a pagare le spese e sono contenta così».

 

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