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Raccolta differenziata porta a porta, a La Vega e Is Mirrionis non mancano le difficoltà tra gli anziani

raccolta porta a porta

A Cagliari la raccolta differenziata porta a porta, in alcuni quartieri, è decollata e i cittadini si sono ormai abituati alla separazione dei rifiuti, distinti in cassonetti appositi, così come al rispetto degli orari di ritiro. Dando uno sguardo al quartiere La Vega, se alcuni cittadini hanno accettato di buon grado il nuovo sistema, altri non sembrano sprizzare entusiasmo da nessuno dei pori. «Basta farci l’abitudine, come in tutte le cose» è lo slogan degli abitanti del quartiere, sia quelli storici che gli studenti universitari fuori sede. Tra i più virtuosi ci sono gli anziani, forse come era prevedibile, tanto “maniaci” di precisione e puntualità da essere un esempio civico per tutti: «L’unica difficoltà è distinguere le categorie. “Questo lo butto qui o lo butto lì?”. Ma ci danno una mano i figli o i familiari».

Eppure è proprio dagli anziani che vengono evidenziate alcune difficoltà nel servizio. Marco, un cittadino qualunque e ancora non parte della categoria dei “capelli argentati”, perora la loro causa e lo fa con forza: «Siamo tornati indietro di 30 anni. I marciapiedi sono fatti per camminare. Come fa una persona in sedia a rotelle o con il bastone a muoversi se ci sono cassonetti, porta dopo porta, a disturbare il transito?». La pulizia dei cassonetti piccoli, inoltre, spetta all’utente, che ha l’obbligo di provvedere con puntualità: «Ma come fa un anziano con le sue difficoltà a fare su e giù da casa sua per pulire il suo cassonetto?» chiede Marco.

Altro discorso per i cassonetti di grandi dimensioni: «Se quelli piccoli ce li dobbiamo pulire noi – spiega un abitante del quartiere –  a quelli grandi ci pensa una ditta esterna. E questo è ovviamente un servizio che si paga a parte. Noi quindi paghiamo il servizio ordinario e in più questo straordinario».

E se si parla di persone davvero “molto anziane”, per giunta con importanti difficoltà motorie, la raccolta differenziata porta a porta può diventare un dramma: «Io ho più di ottant’anni e sono invalida»  racconta una signora di via Istria «mi hanno detto che gli addetti ai lavori sarebbero venuti direttamente a casa mia. Io non li ho mai visti». Nei casi migliori, allora, ci si affida all’aiuto dei parenti o al buon cuore dei vicini. Negli altri casi, invece, ci si deve arrangiare da sé, pagando un altro servizio: «mi hanno detto di cercarmi un ragazzo che mi faccia il lavoro. E me lo devo pagare io».

La solfa non cambia se ci si sposta poco più in là dal quartiere. A Is Mirrionis, il quadro della situazione non è diverso. Da una parte c’è chi, anziano e non, ha sposato il nuovo sistema di raccolta differenziata porta a porta con entusiasmo; dall’altra parte, c’è chi ha grandi difficoltà a rispettarlo. «Est unu segament’e conca» commenta candidamente una signora in via Trincea delle Frasche «io ho l’aiuto di mia sorella, altrimenti non so come farei». Spesso è il condominio provvede alla ricerca di un ragazzo che sbrighi la commissione in vece dell’anziano. Un servizio che si paga a parte. Per qualcuno c’è sicuramente una buona opportunità di lavoro, per altri invece c’è sempre la preoccupazione di aprire ulteriormente il portafoglio: «In questi tempi non è facile – commenta una signore in via Is Mirrionis – e se uno i soldi non ce li ha, che si fa?»

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