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(FOTO) Cagliari, piazza Amendola invasa dai topi. E qualcuno dà loro da mangiare

A Cagliari piazza Amendola, tra via Roma e viale Regina Margherita,  prima nota come luogo di ritrovo domenicale delle colf straniere, ora invasa da topi di medie e grandi dimensioni. Li si vede soprattutto al calar del sole, quando zampettano da una parte all’altra e si arrampicano sugli alberi alla ricerca di cibo. Di giorno si nascondono in mezzo ai cespugli che delimitano l’area, lontani dalla vista del viavai cittadino, ma di notte “ballano” in tutta la piazza, anche davanti a qualche passante.

Un’ invasione eccezionale  e  nel cuore del salotto buono del capoluogo sardo. Alcuni sorridono di fronte alle corse forsennate dei roditori e altri continuano le loro chiacchierate al chiaro di luna. Ma c’è chi lancia un grido di allarme. Matteo, un cittadino come altri che per vari motivi frequenta piazza Amendola, appare visibilmente preoccupato: «Li vedo sempre. Ce ne sono troppi, centinaia e forse più, ed escono soprattutto di notte. Fanno schifo».  Ma a prescindere dall’estetica, i topi rischiano di essere un veicolo di malattie, e quindi pericolosi per la salute delle persone. Soprattutto per chi, in piazza Amendola, ci trascorre tutta la notte, dormendo nelle panchine o in giacigli cartonati.

Eppure le opere di derattizzazione sembrano essere state fatte. Negli angoli della piazza sono visibili le “medicine” topicide, con le carcasse ritrovate a dare conferma,  ma gli animali continuano a pullulare. E allora qualcuno prova a difendersi con mezzi, per così dire, tradizionali: «Una notte ho visto una persona che si è ritrovata un topo davanti e l’ha ammazzato con una scopa».

Da sempre tutte le zone portuali, in ogni dove, sono terra di invasione di topi, che spesso arrivano con le navi. E in via Roma i cespugli fitti e gli alberi frondosi potrebbero essere l’habitat ideale per questi animali. Se poi ci si aggiungono l’incuria e la sporcizia, il danno è fatto. Ma addirittura potrebbe esserci, forse, un altro fattore ancora più incisivo: «C’è gente che dà loro da mangiare, ne ho visto io una sera. Si fermano, li guardano e buttano pane o altro». C’è chi, dunque, spinto da un incondizionato amore verso gli animali, si improvvisa “rattaro”,  dando così vita a una nuova categoria animalista, dopo gattari e piccionari. «Ho avuto una discussione molto accesa con una di queste persone – racconta Matteo – e  le ho detto che i topi sarebbero arrivati in massa se si dà loro da mangiare così. E che cosa mi ha risposto? I topi sono meglio di certi esseri umani».

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 Topi in via Amendola 4  

 

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