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Murales, forme di colore e creatività a San Gavino Monreale, tra riordino urbano e legalità

Prosegue il lungo percorso di colori e creatività a San Gavino Monreale grazie all’impulso donato dagli artisti dell’associazione “Skizzo“, da anni impegnata nel rimodernamento del paese con diverse opere murarie di prestigio che hanno ospitato alcuni dei migliori muralisti sardi, italiani ed internazionali.

Nel corso degli ultimi due giorni sono stati portati alla luce due nuovi progetti. Il primo ha visto un grande lavoro di riordino urbano nelle ex scuole di viale Rinascita, di recente in stato di abbandono e occupato solo dall’attività di poche associazioni locali. Se ne sono occupati Roberto Ciredz e Ludovica Frau: il primo ha conseguito un master nel 2013 alla Accademia delle Belle Arti ed ha seguire ha cominciato a lavorare sullo spazio e sulle forme che uno spazio può sviluppare nella natura, sua fonte di ispirazione; la seconda, dopo una lunga esperienza di conoscenza artistica in giro per l’Europa, ha iniziato un lungo lavoro di sviluppo grafico e visivo, che l’han portata a curare progetti dove è stata in grado di mescolare tecniche analogiche e tecniche digitali. La loro opera si chiama “Shapes“: una scalata di diverse tonalità di grigio forma una serie di onde e di forme per tutta la parete della scuola. Un lavoro durato lungo una settimana, i due si sono avvalsi della rapida e costante collaborazione dei membri del collettivo Skizzo, ancora una volta impegnati ad abbellire luoghi dimenticati.

Il secondo progetto invece ha visto la luce in via Mazzini, un’opera last minute legata all’arrivo in paese di Giovanni Impastato, fratello di Giuseppe “Peppino” Impastato – giornalista e attivista politico italiano ucciso dalla mafia a Cinisi nel 1978. Per omaggiare il quarantesimo anniversario della morte, Paolo “Mamblo” Mazzucco ha rispolverato le sue doti per regalare alla cittadinanza il ritratto di Impastato e una delle sue frasi più note (“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”). Lo stile rispecchia ancora una volta il tocco da pop art che l’ha constraddistinto nelle precedenti fatiche artistiche, senza perdere l’intensità e l’importanza della figura rappresentata.

Giovanni Impastato ha così potuto scoprire il regalo visivo che l’Anpi Medio Campidano ha voluto dedicare a suo fratello Peppino. Un ricordo corredato dall’emozione e dalla partecipazione degli studenti del liceo Marconi-Lussu, impegnati dall’ inizio dell’anno in un percorso scolastico che si interroga e analizza le figure di spicco della storia d’Italia. «Sono davvero onorato di trovarmi qui oggi e vedere così ricordato mio fratello. Vorrei ringraziare Mamblo e l’Anpi sia per l’opera e sia per questa frase che rappresenta in maniera completa il pensiero di Peppino. Un pensiero che ha permesso venisse ricordato fino ad oggi, che venissero ricordate le sue attività e che si desse un reale segnale alla mafia. Peppino vive dentro tutti noi».

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