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(VIDEO) “Questa tela si autodistruggerà”. Ecco come Banksy ha portato a segno la sua ennesima provocazione

“The urge to destroy is also a creative urge” (trad. “Il bisogno di distruggere è anch’esso un bisogno creativo”, ndr). Con questa citazione attribuita all’artista Pablo Picasso, lo street artist dall’identità ignota Banksy ha introdotto il video nel quale spiega come e perché la sua tela “Bambina con il palloncino” è finita in mille pezzi, o meglio in mille strisce, non appena il battitore della casa d’aste Sotheby’s l’ha dichiarata venduta per un milione di sterline a Londra.

Pochi istanti dal rumore del martelletto che batte sul legno a quello di una sirena alla quale segue il rumore di un meccanismo che ha effettivamente tagliato a strisce la tela conservata all’interno di una cornice. Ed è proprio all’interno della cornice che l’artista ha sistemato un vero e proprio distruggi documenti, azionato all’occorrenza.

Ennesimo scherzo di Banksy al ricco mondo dei compratori e venditori di arte? O un modo per attirare l’attenzione su di sé ed alimentare ancora una volta il mistero attorno alla sua identità? Qualcuno dice che addirittura sarebbe lui stesso l’acquirente della tela. Come a dire “la mia arte non si compra e non si vende”, ma forse il circolo vizioso dell’arte attribuirebbe un valore anche a quel quadro per metà distrutto da un gesto che, come dice lo stesso Banksy, è esso stesso arte.

In un video postato su Instagram nel profilo dell’artista, Banksy spiega cosa c’è dietro questa trovata artistica. Le immagini della vendita, girate con un cellulare, mostrano poi come al suono di una sirena la tela abbia iniziato a scorrere verso il basso, tagliuzzata in striscette dal trita-documenti.

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