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Sardegna da salvare: sono oltre mille i siti da bonificare

Sono mille e quattro i siti inquinati censiti dalla Regione e inseriti nel Piano di bonifica delle aree contaminate della Sardegna. I contenuti sono stati illustrati a Sassari, nell’auditorium del Carmelo, dall’assessora alla Difesa dell’ambiente, Donatella Spano. A giorni a La Maddalena cominceranno le operazioni di bonifica nell’ex Arsenale.

Come fa notare l’Ansa, tra questi 1004 siti, 404 sono stati censiti come discariche di rifiuti, 151 come siti minerari, 257 come depositi di carburanti, 169 come siti industriali, nove come siti militari e 14 classificati in altro modo. Ogni sito è stato analizzato e catalogato in base alle caratteristiche geofisiche e al tipo di inquinamento in atto, quindi sono state definite le priorità di intervento, stabilite in virtù di una fitta griglia di parametri, fra cui la natura delle sostanze inquinanti presenti, la vicinanza alle aree residenziali e la presenza di rifiuti da asportare.

I siti industriali ad alta priorità di intervento sono 21, e tra questi spiccano Porto Torres, Assemini e Portoscuso. I siti minerari nell’elenco ad alta priorità sono invece 28, tutti nel sud Sardegna, tranne uno a Gadoni. Poi ci sono due depositi di carburanti, quello Esso a Porto Torres e quello Q8 a Villasor. Infine nella lista di interventi urgenti figurano altri quattro siti, tre a Portoscuso (strade Waeltz, area lagunare Boi Cerbus e le zone esterne al polo industriale) e uno Sant’Antioco (aree esterne allo stabilimento ex Seamag).

 

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