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Quando lo sport cambia la vita delle persone: ad Assemini premiati tanti giovani campioni

Stamattina nell’aula consiliare del Comune di Assemini, in occasione della terza edizione della Festa dello Sport, si è tenuto il primo convegno dal tema: ”Lo Sport come strumento educativo e sociale”. Non una trattazione scientifica dei benefici dello sport, ma la testimonianza diretta di chi grazie alla pratica sportiva ha cambiato la propria vita. Sono state le persone a raccontare a un pubblico di giovanissimi, erano ospiti infatti gli studenti delle scuole di Assemini, le proprie esperienze personali. Così al microfono si sono alternati atlete e atleti, professionisti e non, che hanno spiegato ai bambini l’importanza di praticare uno sport. Alcune donne, guarite da patologie oncologiche femminili, hanno raccontato come grazie allo sport, sono riuscite ad affrontare meglio la malattia, non solo grazie all’attività fisica che ormai è assodato, aiuta a curare e soprattutto a prevenire i tumori, ma anche dal punto di vista psicologico, infatti confrontarsi con donne che hanno già affrontato questo percorso aiuta moltissimo. È quello che hanno raccontato le ragazze delle associazioni “Mai più sole contro il tumore ovarico”, Passu Passu e Karalis Pink Team, Valentina Ligas, Valentina Porcu ed Ezia Caredda.

Molto emozionanti anche le testimonianze di Cristina Sanna e Matteo Cardia, due atleti del Comitato Paralimpico che hanno trasformato le loro disabilità in opportunità, sfruttando la pratica sportiva come strumento per superare i propri limiti causati dalla malattia: «Prima correvo con le gambe- ha raccontato Cristina- poi dopo la malattia ho continuato a corre, ma con le braccia». Cristina ha spiegato ai bambini che praticare sport a certi livelli ha tanti vantaggi, offre l’opportunità di viaggiare per le gare, conoscere nuovi posti e tante persone. E soprattutto fa capire quanto, a poca distanza dal traguardo, sia possibile, anche se si pensa di non farcela, trovare dentro di sé la forza per arrivare alla fine della gara e spesso da vincitori. Grande entusiasmo tra i giovani tifosi del Cagliari, all’arrivo di un giovane ivoriano, Christ Kouadio, arrivato in Sardegna su un barcone e ora giocatore promettente della primavera, e l’allenatore Massimiliano Canzi. Il giovane ha firmato autografi e posato per i selfie di rito, un po’ imbarazzato e intimidito, ha raccontato di essere felice di stare in Sardegna e di trovarsi benissimo.

Canzi invece ha parlato di razzismo: «io nemmeno mi accorgo che sono colorati- ha ironizzato l’allenatore- per me esiste una sola razza, quella umana. Gli atleti sono tutti uguali, l’unica differenza è la motivazione. Forse per il loro percorso di vita, difficile fin dall’infanzia, sono molto più motivati, sono i primi ad arrivare alle sedute di allenamento, e gli ultimi ad andare via». Tra un intervento e l’altro sono stati proiettati dei filmati coinvolgenti di vittorie e traguardi, racconti di fatica e determinazione, coraggio e tenacia, come quello su Bebe Vio o N’Golo Kantè, da bambino poverissimo costretto a raccogliere le lattine per racimolare qualche soldo a campione del calcio. Anche la Fondazione Giulini, presente con Gloria Crogiolu, ha illustrato i progetti che utilizzano lo sport come strumento educativo, per un tifo sano e rispettoso delle regole e per l’inclusione sociale.

Vittorio Sanna, che ha curato la regia dell’evento nella sua doppia veste di giornalista sportivo e di insegnate, che conosce bene il mondo dello sport e quello dell’infanzia ha posto l’accento sull’uso di sostanze che “aiutano” gli sportivi, di quanto sia importante farcela con le proprie forze. Il convegno si è concluso con la premiazione di tanti giovani e giovanissimi atleti asseminesi che si sono distinti per meriti sportivi, ai quali è stata consegnata una targa che non poteva che essere di ceramica, firmata dal ceramista Nioi.

La sindaca Sabrina Licheri, nel premiare gli atleti ha ribadito l’importanza dello sport: «lo sport ha l’immenso potere di abbattere i muri, che siano dovuti a disabilità, a razzismo o a patologie. Nel momento in cui si fa parte di una squadra, di una società sportiva, le persone che condividono un progetto sportivo si dimenticano dei muri». L’ assessore Mandas, che con l’amministrazione Licheri ha assunto anche la delega allo sport condivide il pensiero della sindaca e aggiunge: «ci hanno accusato di aver trascurato le società sportive in questi anni, e in parte forse è vero, perché c’erano altre priorità, ma ci stiamo rifacendo, recentemente abbiamo approvato una variazione al bilancio per raddoppiare i contributi concessi alle società sportive». La festa dello sport si terrà domani dalle 17 alle 22 in via Carmine. La via sarà chiusa al traffico e lungo la strada saranno allestiti gli stand delle società sportive in cui gli atleti si esibiranno nella varie discipline, e sarà possibile cimentarsi nei diversi sport e magari decidere di iscriversi e praticare sport tutto l’anno.

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