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Nave Diciotti. A bordo 177 migranti ma Salvini minaccia la Ue: “O ci aiutate o ritornano in Libia”

foto Ansa

È di nuovo tira e molla sulla questione migranti fra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e l’Unione Europea.

Il caso è quello della nave Diciotti della Guardia costiera italiana che ha soccorso in mare 177 migranti e che ora si trova da quattro giorni a largo di Lampedusa e aspetta indicazioni per attraccare in un porto sicuro. Porto che secondo Salvini non può essere l’Italia: “O l’Europa decide seriamente di aiutare l’Italia in concreto, a partire ad esempio dai 180 immigrati a bordo della nave Diciotti, – ha detto il ministro dell’Interno italiano – oppure saremo costretti a fare quello che stroncherà definitivamente il business degli scafisti. E cioè riaccompagnare in un porto libico le persone recuperate in mare”.

I migranti si trovavano su un barcone in difficoltà e sono stati soccorsi dalla Diciotti in zona Sar maltese ed è per questo motivo che ora Salvini chiede alle autorità maltesi di fare la loro parte. Ma è di ieri la notizia di un salvataggio in mare da parte di Malta che ha recuperato 61 uomini da un gommone la cui foto aerea era stata pubblicata dallo stesso Salvini in un tweet invitando proprio Malta a “fare la loro pare”. La risposta di Kurt Farrugia, portavoce del governo maltese, non si è fatta attendere: “Noi la nostra parte la facciamo e Malta ha appena salvato 61 vite Adesso fai la tua e apri i porti italiani alle 171 persone a bordo della vostra nave”.

Intanto continua il botta e risposta fra Malta e Italia sul caso Diciotti, caso che risulta ben più complicato di quanto sembri. Come riporta il quotidiano La Repubblica, Malta ha risposto alle accuse italiane di non aver salvato i 177 migranti, accusando a sua volta la  Guardia costiera italiana di aver interferito illegittimamente soccorrendo un barcone che secondo Malta non era in difficoltà e non voleva essere soccorso.

A questo punto il governo maltese, con un tweet del ministro degli Affari interni e della Sicurezza nazionale Michael Farrugia, ha precisato: “Se l’Italia vuole ancora trattare questo caso come un salvataggio, Lampedusa rimane il luogo più vicino di sicurezza secondo le convenzioni applicabili”.

La guardia costiera italiana ha intercettato i migranti all’interno del sar maltese, ma esattamente fuori territorio italiano, senza coordinamento con il competente rcc, soltanto per impedirgli di entrare nelle acque italiane – spiega Farrugia – un’intercettazione su una nave che esercita il suo diritto alla libertà di navigazione in alto mare non è considerata un salvataggio. Nel momento in cui i migranti sono sulla nave italiana Diciotti (territorio italiano) vicino a Lampedusa, l’unica soluzione finale è di sbarcarli a Lampedusa o in un porto italiano”.

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