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Pesca di ricci. La Regione si costituirà parte civile contro i pescatori abusivi

La Regione Sardegna si costituirà parte civile contro i pescatori abusivi di ricci di mare. L’assessore dell’Agricoltura, con delega su Pesca e Acquacoltura, Pier Luigi Caria accoglie i diversi inviti giunti in questi giorni dagli operatori del comparto e dai numerosi portatori di interesse coinvolti a vario titolo nella pesca e nella salvaguardia della specie.

«La tutela dell’ambiente e delle specie che lo abitano – ha dichiarato Caria – è un dovere civico che dobbiamo impegnarci a mettere in atto per le generazioni che verranno. Si può infatti fare la raccolta dei ricci, nei periodi e nei modi stabiliti dalle norme, così da rispettare il prodotto e tutto l’ecosistema marino. Come istituzione difenderemo gli interessi e il patrimonio di tutti i sardi, incaricando l’ufficio legale della Regione per chiedere il massimo delle pene previste e il massimo del risarcimento danni agli eventuali trasgressori».

Dopo l’ultimo sequestro da parte della Guardia di Finanza di 31 chilogrammi di polpa di riccio, circa 25mila esemplari, l’associazione ambientalista WWF ha deciso di costituirsi parte civile contro i bracconieri del mare.

«Come Assessorato – ha proseguito Caria – abbiamo modificato a inizio 2018, in stretta collaborazione con i pescatori e i loro sindacati, le norme sui quantitativi da raccogliere, le giornate di lavoro e le ore in cui si può stare in mare. Abbiamo riorganizzato dopo tanti anni un comparto importante per le economie dell’Isola, che ha il nemico principale nei pescatori di frodo. L’augurio è che, proprio in occasione delle vacanze ferragostane, i tanti cittadini e turisti che affolleranno i nostri centri costieri rispettino le regole, perché la Regione è e sarà sempre al fianco delle forze dell’ordine che faranno di tutto, con grande senso del dovere, per garantire la legalità».

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