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Raccolta differenziata: il regolamento è ancora una bozza. “Perchè il Comune non ha ancora deliberato?”

Raccolta differenziata dei rifiuti: non esiste ancora il regolamento. Sull’argomento è stata presentata una richiesta di chiarimenti al Sindaco da parte del consigliere comunale dei Riformatori Raffaele Onnis. “Come si può avviare un nuovo servizio complesso come quello dell’igiene urbana, senza accompagnarlo da un adeguato regolamento? I cittadini a che cosa si devono riferire?”, interrogazione comunale dei consiglieri dei Riformatori.

“Un anno fa, il 02 Agosto 2017,  è stato sottoscritto il contratto d’appalto per l’assegnazione del servizio di raccolta dei rifiuti ed igiene del suolo per la città, bandito a Marzo 2017, del costo per le tasche dei contribuenti cagliaritani di oltre 190 milioni di euro,  con un piano economico finanziario annuo approvato per il 2018 di 54 milioni di euro. Nel 2018 la nuova modalità di raccolta è entrata a regime. Ad oggi il Comune non ha ancora deliberato un nuovo Regolamento Comunale per la raccolta dei rifiuti e l’igiene del suolo, al quale i cittadini si dovrebbero riferire ed attenere.

La bozza di “Regolamento per la disciplina della gestione dei rifiuti e dei servizi di igiene urbana Raccolta Rifiuti e Igiene del Suolo” è ancora al vaglio della commissione competente, attualmente in attesa dell’espressione del parere del Comando della Polizia Municipale, investita di questo problema solo in occasione della seduta della ccpp servizi tecnologici del 11.05.18. A Cagliari dal 2011 in poi, la qualità del servizio di igiene del suolo è sensibilmente degenerata con livelli di degrado mai visti nel passato, a fronte di questo sono vertiginosamente aumentate le tasse e in tutti questi anni l’amministrazione ha pagato pesanti sanzioni di svariati milioni di euro per la sua arretratezza nello smaltimento.

Adesso l’assurdo che avrebbe il sapore della barzelletta se non fosse che a piangere e non a ridere sono i Cagliaritani, confusi e ostaggio di scelte che li stanno penalizzando sul piano della vivibilità. Il nuovo servizio si sarebbe dovuto studiare in modo scientifico, quartiere per quartiere, via per via e immobile per immobile, l’amministrazione ha avuto 7 anni per produrre una proposta e adeguarla alla nostra realtà così eterogenea dal punto di vista urbanistico – abitativo, ma la scelta messa in campo si sta rivelando sommaria e in molti casi inadeguata. Il nuovo regolamento si sarebbe dovuto elaborare in funzione della nuova modalità di raccolta ed emanare prima che questa entrasse a regime. Questa mancanza ha comportato tanta ulteriore confusione nei cittadini”.

 

 

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