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Oncologia Businco. Arru promette: “L’incontro si farà, non mi sono dimenticato”

L’Assessore Arru, interpellato in merito da Vistanet ha assicurato che, del caso, se ne sta occupando personalmente, nonostante diverse vertenze complesse su cui sta lavorando il suo assessorato in questo periodo: “L’incontro promesso si terrà il prima possibile“.

“Preoccupazione,  sconcerto, delusione delle pazienti oncologiche del principale nosocomio isolano. L’assessore della Sanità Luigi Benedetto Arru ha promesso, un mese fa, di farsi carico dei problemi delle donne in cura per tumori al “Businco” e di convocare una conferenza regionale con Medici e pazienti entro luglio per trovare soluzioni praticabili. Ma forse era solo una promessa da marinaio”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, anche a nome della Fondazione Taccia Ricerca sul Cancro, del progetto “Mai più sole contro il tumore ovarico” e delle socie della sezione di Cagliari della Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari).

“La situazione del “Businco” – sottolinea – è notevolmente peggiorata dopo l’accorpamento all’Azienda Ospedaliera “Brotzu” e particolarmente inadeguata ai bisogni in queste ultime settimane, dopo la chiusura del Reparto di Oncologia della Nuova Casa di Cura di Decimomannu. Il settore destinato alle cure chemioterapiche è saturo e diverse pazienti non potranno effettuare la terapia salvavita prima di settembre perché non ci sono posti disponibili. Si tratta quindi di una condizione inaccettabile anche perché per poter fruire della chemioterapia al quinto piano del “Businco” è necessario prendere il numero e mettersi in fila come dal salumiere”.

“Le donne con il tumore al seno, all’utero o alle ovaie hanno più volte rappresentato disagi e sofferenze. Lo hanno fatto con la Commissione regionale della Sanità, con il Presidente dell’Assemblea sarda, con l’assessore Arru. Niente però è cambiato. Hanno pertanto inviato una informativa alla Procura della Repubblica e intendono promuovere una manifestazione pubblica contro una sanità che non rispetta i diritti. L’auspicio è che le Istituzioni non trascurino le osservazioni di chi per poter vivere ha bisogno – concludono SDR, Taccia e Fidapa – di attenzione, di cure adeguate, di servizi e di rispetto delle norme in quanto cittadine e pazienti”.

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