«Io assente in Aula? Faccio politica in barca». Ecco come replica Andrea Mura all’attacco di Cappellacci
Il deputato M5s Andrea Mura: "Io assente in Parlamento? La politica si può fare anche in barca". Il velista grillino risponde così al parlamentare di Fi Ugo Cappellacci, che lo ha accusato di essere assente il 96% delle volte da Montecitorio
«L’attività politica non si svolge solo in Parlamento. Si può svolgere anche su una barca. Io l’ho detto fin dall’inizio, anche in campagna elettorale, che il mio ruolo, più che quello di parlamentare, sarebbe stato quello di testimonial a difesa degli oceani». Così, in un’intervista alla Nuova Sardegna, il velista Andrea Mura, deputato del M5S ha replicato alle accuse che gli sono state mosse dal parlamentare di Forza Italia Ugo Cappellacci («Risulta assente da Montecitorio il 96 per volte delle volte»). Mura ha spiegato di andare alla Camera «una volta alla settimana, per la commissione Trasporti. Capisco l’incredulità, ma io l’ho detto fin dall’inizio al Movimento che non volevo fare il parlamentare ma il testimonial per salvare gli oceani dalla plastica».
Il deputato ha raccontato che a novembre sarà impegnato nella “Rotta del rum”, una regata in solitario dalla Francia ai Caraibi. «Userò la mia imbarcazione davanti a due milioni e mezzo di spettatori e a 90 milioni di telecamere per trasmettere un messaggio fondamentale: salvate gli oceani dalle microplastiche. Per la prima volta uno sportivo ancora in attività sarà testimonial della Camera dei deputati su un tema che interessa tutti». L’M5S «sapeva quale sarebbe stato il mio ruolo e mi appoggia in questa battaglia. D’altronde, con la maggioranza schiacciante che i Cinque Stelle hanno alla Camera, che io sia presente o meno non fa alcuna differenza», osserva Mura. In merito al suo stipendio da deputato, «è probabile che quei soldi finiscano nel fondo microcredito istituito dal M5S. Ci sto pensando».
Mura, skipper dell’open 50 «Vento di Sardegna» e uno dei componente del team de «Il Moro di Venezia» nel 1989, con il quale ha vinto due campionati del mondo e una Louis Vuitton Cup, era uno dei nove candidati del Movimento Cinquestelle nei collegi uninominali dell’Isola. Era in lizza nel collegio 01 (Cagliari) Sardegna per la Camera dei Deputati, come sfidante dei candidati di Forza Italia e centrosinistra, Ugo Cappellacci e Luciano Uras.
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Quando la disabilità non è un limite: gli Insuperabili. Mattia Branca, il 16enne promessa del nuoto
Il più piccolo del gruppo e new entry, ma con successi impareggiabili, è il 16enne autistico Mattia Branca: inserito nei master di alta potenzialità, si allena anche la notte, dividendosi tra bracciate e scuola superiore.
Li chiamano Gli Insuperabili e lo sono davvero: vincono premi nei Campionati di nuoto nazionali e regionali, portano a casa soddisfazioni e medaglie, non saltano allenamenti e hanno un entusiasmo fuori dal comune. Alcuni sono minorenni, altri più grandi ma una cosa li accomuna tutti: la dedizione verso uno sport, il nuoto, che unisce e colora, che dà tanto e che crea unione comunitaria. A novembre scorso, hanno portato a casa ben dieci titoli italiani di categoria, con uno – il più piccino del gruppo, Mattia Branca – che ha brillato in vasca lunga nei 200 mt stile libero. Fortemente voluta dalla Promogest quartese – capitanata ora da Nicola Pau ma per i precedenti vent’anni e fino alla sua dipartita, nel 2023, da Paolo Pettinau –, la squadra di atleti paralimpici è un fiore all’occhiello dell’Isola intera come dimostrazione che la disabilità non è un limite. I ragazzi e le ragazze, seguiti da Simona Bellisai con la collaborazione di Maria Antonietta Demurtas, Elena Carboni e dei masters – nel caso di atleti inseriti nel nuoto ad alto livello – Marina Bellisai e Alberto Pisà, sono dei campioni agonistici, sì, ma anche umani.
Ora conosciamoli uno per uno.
Il più piccolo del gruppo e new entry, ma con successi impareggiabili, è il 16enne autistico Mattia Branca: inserito nei master di alta potenzialità, si allena anche la notte, dividendosi tra bracciate e scuola superiore (frequenta i Geometri). Mattia è Campione Italiano in vasca lunga, in vasca corta, in acque libere… insomma, una forza della natura. Lui è, appunto, seguito in maniera più stretta dalle due Bellisai e da Pisà proprio in virtù del suo altissimo potenziale.
«La passione per lo sport è iniziata quando, da piccolo, guardavo le partite di calcio con mio padre e mio nonno» commenta Mattia, ma è all’età di tre anni che il nuoto inizia a far parte della sua vita: «I miei genitori mi hanno iscritto in piscina e avevo un allenatore solo per me.»
E con gli altri Insuperabili? Be’, un bellissimo rapporto: «Con loro mi diverto e scherzo».
Impegno, amicizie e salute… tutto questo dà lo sport, secondo Mattia, che spiega: «Perché il corpo sta meglio.»
Diversi sono gli stati d’animo dei vari step. «Quando mi alleno sono più rilassato e scherzo, quando provo i tempi per le gare sono in ansia e il giorno della gara mi sento agitato.» Sì, ma l’agitazione non mina il suo talento incredibile: «A Terni a giugno 2023 ho vinto la medaglia d’oro nei 200 stile libero. Poi a Torre Grande, a Oristano, ho vinto il rimo Posto italiano nei 1500 in acque libere… e poi di nuovo a Terni a novembre ho vinto l’oro nei 200 stile e l’argento nei 50 stile e nei 100 stile, tutto per categoria.»
Contento di aver fatto queste gare, è entusiasta e non vede l’ora di farne altre e di vivere i suoi momenti migliori che per lui sono salire sul podio e conoscere amici di altre città.
Orgoglioso papà Alberto, che lo segue in tutti i traguardi e in ogni bracciata.
«Per un genitore ogni piccolo traguardo è una festa,» commenta il papà «per noi genitori di persone speciali è un trionfo, qualcosa di indescrivibile, figuriamoci la vincita di una medaglia a livello nazionale. Credo non ci siano parole.»
Orai, del resto, come spiega Alberto il 16enne fa nuoto da ben 13 anni: «Non potrebbe mai farne a meno.»
Instradare i ragazzi come Mattia verso lo sport è per papà Alberto molto importante. «Sia come valvola di sfogo e, nel caso specifico di Mattia, per il coinvolgimento con le persone normodotate che lo hanno incluso, a partire dai compagni di corsia ai compagni dello spogliatoio fino alle gare. È un continuo fare amicizia e conoscenze con persone come lui e diverse da lui, sia con i compagni di squadra che con i suoi stessi avversari.»
E nella squadra Mattia è integratissimo, non vede l’ora di andare in palestra. L’ingresso negli Insuperabili ha anche migliorato la sua autonomia.
«Ho notato grande accoglienza nei suoi confronti da parte degli allenatori, da parte dei compagni di squadra e da parte degli accompagnatori (genitori, fratelli, sorelle, tutori, etc) degli atleti che hanno coinvolto anche noi genitori e questo naturalmente ha portato a contraccambiare questa accoglienza nei confronti di queste persone e creare il gruppo che siamo» spiega. «Diciamo che siamo ormai una grande famiglia» conclude.
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