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(FOTO) Cagliari storica. Strade, vicoli e colori di Villanova: il quartiere dove il tempo sembra essersi fermato

«È questo il rione Villanova?» , mi chiedono due turisti inglesi. «Sì, benvenuti!», rispondo loro. «Wow, è stupendo, un vero e proprio gioiellino», dicono. Armati di macchina fotografica e di cellulare, scattano una foto dietro l’altra, cartoline da portare a casa. Come loro, tantissimi altri turisti (ma non solo) rimangono estasiati dal fascino di questo quartiere storico di Cagliari, tra lussuose boutique, botteghe artigiane, suggestivi vicoletti, case dai tanti colori.

Come accade anche in altri luoghi, anche a Villanova c’è stato il cosiddetto “ricambio generazionale”: i “vecchi” abitanti non ci sono più e al loro posto sono subentrati residenti più giovani. Alcuni di loro portano avanti gli usi e le tradizioni di chi li ha preceduti e che hanno da sempre caratterizzato il rione. Tutto si può dire tranne che i villanovesi (doc e acquisiti) non siano degli “artisti” pieni di estro e fantasia.

Basta alzare un attimo lo sguardo per notare gli addobbi agli ingressi delle proprie case: fiori, targhe simpatiche, dipinti e c’è chi ci mette pure un tocco poetico con targhette con frasi ad effetto. Anche in questo caso, chi passa lì per caso non può fare a meno di immortalare tutto questo estro con una foto fatta dal cellulare o dalla macchina fotografica. È qui che ogni anno si svolge la rassegna culturale “Balconi fioriti a Villanova”, che premia, appunto, il balcone con il miglior addobbo floreale. Dai vicoli capita di scorgere altri angoli della città, come la cattedrale a Castello o addirittura la sella del Diavolo.

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 Villanova 13  

Biddanoa (in sardo campidanese) si convive pacificamente tra diverse culture e nazionalità all’insegna del rispetto reciproco. È un quartiere tranquillo e sicuro, senza alcun problema di microcriminalità: molti addirittura lasciano tranquillamente i vasi, gli stenditoi e le bici davanti al proprio ingresso. Qui le persone, anche gli ultimi arrivati, imparano a conoscersi tra loro e a fidarsi l’uno dell’altro; come accade nei piccoli paesi della Sardegna, ci si parla tra vicini di casa da un balcone all’altro, d’estate gli anziani si siedono fuori casa a prendere il fresco e salutano i passanti. «Quando passeggi qui, non ti sembra di essere in una città di 150mila abitanti», mi ha detto una vicina quando sono venuta a viverci due anni fa. Ed è proprio così. Questa è Villanova, “paese” dentro la città, dove il tempo sembra essersi fermato.

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