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Martina dell’Ombra, madrina del Sardegna Pride presenta il suo libro a Cagliari: pioggia di insulti sul web

Martina Dell'Ombra

Si chiama Federica Cacciola l’attrice siciliana che da ormai quattro anni interpreta Martina dell’Ombra. Un personaggio discusso, estremo, credibilmente incredibile. Madrina per il Sardegna Pride 2018, Martina ha presentato ieri, al Fico d’India di Cagliari, il suo libro Fake. Una storia vera (Mondadori, 2018). Una serata annunciata come di consueto sulla sua pagina Facebook, in perfetto stile super top, che ha attirato le critiche di non pochi lettori, soprattutto sardi.

Sulla sua bacheca, infatti, il Sardegna Pride è “mega-festival all’estero“, la Sardegna un “luogo arretrato“, i suoi abitanti “sardegnosi“. Un linguaggio non propriamente ermetico, palese ripresa di alcuni dei luoghi comuni che di frequente vengono associati all’Isola. Ma che non ha mancato di indignare tantissimi utenti, anche fra coloro che della natura fittizia del personaggio sono ormai consapevoli. 

Ma perché Martina attira tante critiche? E perché lo stesso fa, di fatto, la scelta di Federica di darle vita? Un’idea l’ha data la stessa Cacciola, alcuni mesi fa, in una intervista a Fanpage.  Venendo ufficialmente allo scoperto, l’attrice ha fatto qui un riflessione meritevole di attenzione: Martina funziona nella sua  impossibilità di essere condivisibile, di unire contro un bersaglio facile, capace di far sentire chiunque superiore. Che poi, sentirsi superiore, è «quello che la gente ama di più fare», come lei stessa ha sottolineato.

Non solo: come detto, anche per tanti di coloro che il suo outing lo hanno recepito, sembra impossibile accettarla. E se è vero che il gusto è soggettivo, liquidare il lavoro interpretativo e satirico di Cacciola come una banale idiozia da social è senz’altro affrettato e intellettualmente disonesto. Ma forse c’è di più dietro le motivazioni degli haters. Perché, ora che è emerso non solo che Martina altro non è che uno dissacrante catalogo di luoghi comuni e stereotipi (nei quali anche il lettore superiore, o autoproclamatosi tale, ha spesso inciampato e ne è consapevole), disturba scoprire che dietro di lei c’è una Federica parecchio acuta. Una Federica che è capace di riprendere i temi più caldi – dalla società alla politica, passando per lo showbiz – e offrire loro una lettura che procede a ritroso, da affermazioni semplici e in realtà quasi condivisibili fino alle loro sghangherate motivazioni. Poggianti, però, su posizioni che sono  (purtroppo) molto ben rappresentate nella società, checché si sia disposti o meno ad ammetterlo.

E, come se non bastasse, Federica è anche bella, secondo un binomio che nella sua declinazione femminile attira le critiche più aspre e volgari con una frequenza allarmante. Quanto sia vero che «non si salvano ancora le donne, non in questo Paese» lo mostrano molto bene i commenti al suo post.

 

 

 

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