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C’era una volta Claudia, una principessa diventata regina “grazie” al cancro

Claudia Puddu ha 37 anni, è nata a Cagliari, da tempo è una malata oncologica ma, a differenza di tante persone, ha deciso di prendere il toro per le corna. Ecco la sua storia, il suo racconto scritto dalla protagonista in persona, una bellissima principessa che viveva in un mondo fatato dal quale, un giorno, viene strappata con la forza e decide, piano piano, con coraggio e immensa tenacia, di risalire dal tunnel e di vederlo, anzichè nero, pieno di colori. E noi la ringraziamo perchè, con la sua storia, ma soprattutto con il suo esempio, abbiamo tutti un po’ meno paura del Mostro.

Claudia prima del Mostro

“C’era una volta una ragazza, tanto felice, viveva dentro una bellissima campana di vetro, dove si vedeva una casa, circondata dagli oggetti più luminosi, luccicanti tanto da accecare occhi e cuore. Quanto le piaceva vivere attraverso “il bello”! Perché tutto per lei era SCONTATO: l’amore, l’affetto degli amici, i beni materiali, ed era tanto egoista da credere di essere al centro di tutto e di tutti e secondo la giovane ogni persona doveva sempre esclusivamente comprendere le sue esigenze e le sue richieste. Una ragazza cresciuta nell’amore incondizionato della famiglia, sempre pronta a non farle mancare niente e ricordandole quali fossero i veri valori e di ringraziare ogni giorno per il dono di avere un tetto e un papà e una mamma dediti a lei. Ma la ragazza era anche un po’ ribelle perché pensava di dover ottenere ancora tanto dalla vita ma da quella parte della vita diciamo “superficiale”. Quanto le piaceva viaggiare, sia con la mente con tante idee da realizzare seppur ancora confuse e girare luoghi colorati per il mondo.

Claudia dopo il tumore

Arrivata alla soglia dei 30 anni, per l’esattezza 28, FINALMENTE la giovane donna, non più ragazza, si scontrò con la vera realtà. La campana di vetro si frantumò e, spaesata nel suo cammino, incontrò un Mostro. Finora aveva un’idea un po’ astratta della bestia, tutti lo descrivevano come il più grande dei mali, come il Mostro senza volto ma nello stesso tempo nei volti di “tanti”. Il Mostro le aveva rubato “tutto”, l’aveva derubata di tutti i suoi punti di riferimento ma soprattutto del suo Grande Pilastro: il suo papà. Il Mostro per anni le ha sequestrato, o meglio, cancellato la SPENSIERATEZZA. Parola semplice, termine utilizzato con “leggerezza” ma non comprendendo mai realmente il vero peso.

Claudia oggi

Quella ragazza, trascorsi ormai 10 anni, può dire di conoscere bene il Mostro (Claudia si è ammalata di tumore, ndr) perché ha capito quanto possa essere “pesante”. Un peso difficile per qualunque bilancia, che solo l’animo umano può “pesare”. La giovane oggi sa quanto il Mostro possa essere crudele perché le ha portato via il papà e le ha distrutto per la seconda volta il suo castello, costruito con tanta fatica. La ragazza ha pensato però quanto possa essere importante accogliere il mostro e non respingerlo perché solo guardandolo negli occhi e parlandoci si può attraversare ogni emozione e capire quale strategia utilizzare. Ognuno ha la sua strategia ma l’importante è capire quanto sia fondamentale SALUTARLO e FARGLI CONOSCERE ALTRI SPAZI o CHIEDERGLI GENTILMENTE DI TORNARE A CASA SUA. La ragazza non lascia andare via il Mostro senza avergli riempito lo zainetto di SPERANZA, di DETERMINAZIONE, di VOLONTÀ, di SOGNI, di PROGETTI, di DESIDERI, di COLORI e di molti SORRISI che aveva cancellato nei volti di “tanti”. Da buona educatrice (il mestiere di Claudia, ndr) la ragazza pensa sempre di poter aiutare l’altro, qualunque esso sia, perché LA SPERANZA DEVE ESSERCI SEMPRE. #bePositive”.

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