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Assemini: avvistato il Gambero Killer, per l’uomo nessun pericolo

 

Ieri sera Mauro Garau, stava rientrando a casa, dopo aver effettuato delle riprese aeree con il suo drone. Mentre attraversava Su Ponti Nou, appena fuori dal paese, ha notato uno strano crostaceo che saltellava sulla strada asfaltata. «Inizialmente mi sembrava una piccola aragosta, per via delle chele- ha raccontato Mauro- ho pensato che potesse averla persa qualche pescatore, magari saltata fuori da qualche cesta, trasportata sul cassone di un furgone. Ma quando mi sono avvicinato ho capito che non si trattava di un’aragosta ma di un Gambero Killer». Il pilota di drone ha avvistato anche qualche altro esemplare e li ha fotografati. «Sono piuttosto grandi, quanto una mano e hanno la corazza molto dura. Ho pensato di pubblicare le foto più che altro perché magari se qualcuno passa in bici e non le vede potrebbe scivolare».

Non è certo la prima volta che il Gambero della Louisiana viene avvistato in Sardegna, nel nord dell’isola è stato individuato la prima volta quasi dieci anni fa. Viene chiamato Killer, perché colonizza molto rapidamente l’ambiente in cui viene introdotto, è molto prolifico e vorace, si ciba anche di larve e uova di altri pesci e quando il cibo scarseggia attacca anche le specie simili. Inoltre costruisce la propria tana scavando gallerie lungo gli argini dei corsi d’acqua erodendoli e provocando piccole ma continue frane. Per questo costituisce una minaccia per l’ecosistema.

Tuttavia sono da smentire tutte quelle affermazioni che descrivono il gambero della Louisiana come capace di tranciare le falangi delle dita di un essere umano, o quelle che vogliono la zona di Assemini addirittura “Invasa” dall’animale. Lo stesso Mauro Garau, proprietario della Drone Experimental Flay, una società che si occupa di ricerche di persone scomparse e soccorsi, ha operato riprese sulla zona molto spesso durante le esercitazioni, e non gli è mai capitato di vedere zone invase dai gamberi e ieri era comunque la prima volta che ne avvistava degli esemplari. È probabile che i gamberi si siano spostati vista l’improvvisa bomba d’acqua di domenica, perché questo crostaceo non ama il ricambio d’acqua e preferisce le zone stagnanti.

Da sfatare anche il mito secondo il quale il Gambero della Louisiana sia tossico, in realtà in Sardegna, come nel resto d’Italia, la specie non è autoctona, ma è stata importata proprio per scopi alimentari, perché commestibile, è anzi un cibo sano e nutriente. Il problema della tossicità è legato piuttosto al luogo in cui il gambero viene pescato. Se viene pescato in un fiume inquinato evidentemente potrà rivelarsi tossico, anche se cotto, ma questo discorso è valido per qualsiasi crostaceo o pesce venga catturato in un ambiente insalubre.

Anche l’Assessore all’Ambiente, ormai uscente, Gianluca Mandas tranquillizza tutti: « Da qualche giorno non sono più operativo, ma finché ero in carica non è mai arrivata nessuna segnalazione in merito alla diffusione del Gambero Killer, né da privati cittadini, né dagli uffici regionali competenti- assicura Mandas- e comunque si tratta di animali che per l’uomo non sono pericolosi, lo sono per le specie similari». Quindi niente panico, nessuna chela assassina, magari è meglio evitare di mangiarli, se non si ha la certezza della loro provenienza. Tuttavia il fenomeno è da monitorare, in quanto non si può rischiare di mettere a repentaglio l’ecosistema, già delicato delle vaste zone umide della zona.

 

 

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