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Cinema mon amour: Simone Olla, attore e regista cagliaritano che ha conquistato Parigi

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Da Santa Luria a Parigi …e ritorno. È questo il triangolo dei luoghi, delle passioni e delle ambizioni di Simone Olla, un sardo di nascita con la Ville Lumiére nel cuore. Quarantun anni e una passione sfrenata per il cinema e per l’arte in genere coltivata con entusiasmo e coraggio, Olla a Parigi ha messo radici per quasi un lustro facendosi apprezzare come regista e attore. A Santa Luria, da dove era partito alla volta della capitale francese, invece, è tornato ad abitare un anno fa.

«Un anno di quasi completa solitudine: sto quasi sempre a casa a lavorare ai miei progetti –  afferma Olla, che ha aperto per la prima volta gli occhi al mondo a Cagliari ma è cresciuto a Quartucciu -. In Francia, al contrario, facevo una vita improntata alla massima socialità: a Parigi, del resto, esci di casa e sei praticamente al centro del mondo».

Sente che il suo futuro è lì?

«Non lo so: magari sì, magari no. Vedremo».

Allora lasciamo stare un attimo il futuro e concentriamoci un po’ sul passato: come c’è finito, lei, laureato in ingegneria, a Parigi a fare il regista e l’attore?

«E’ una storia un po’ lunga. Dopo la laurea, sono partito per Bologna per lavoro e là, assecondando la mia curiosità e il mio amore per la letteratura, nel 2008 ho fondato, insieme alla mia ex compagna, una casa editrice, Malicuvata. A un certo punto, però, sentivo che l’Italia, culturalmente e politicamente parlando, mi stava stretta e così, nel 2012, ho deciso di trasferirmi a Parigi».

 

E A Parigi ha cominciato a fare cinema…

«Sì. Ho dedicato fatalmente meno tempo al progetto di Malicuvata e ho cominciato a scrivere per il cinema, altra mia grande passione da sempre».

Per il momento i suoi sforzi creativi da autore e regista hanno prodotto due film e un documentario, Réponses…

«Esatto. Réponses è un viaggio intorno al pensiero del filosofo francese Alain De Benoist mentre le due pellicole, Le sedie di Dio ed Elegia per la Musa, sono rispettivamente un lungometraggio che ho scritto, interpretato e co-montato ed un corto ancora in fase di post-produzione da me anche diretto».

Di che cosa parlano questi due film?

«Il primo, girato tra Parigi, Bologna e la Cina, uscito nel 2014 e selezionato da un importante Festival tra circa novecento pellicole, è incentrato sulla storia di una troupe cinematografica decisa a fare un film su una ditta di sedie che ha deciso di chiudere perché, fabbricando prodotti troppo resistenti, non riesce più a venderne di nuovi. Il secondo, praticamente quasi muto, è invece soprattutto un esperimento estetico basato sull’alternanza di luce ed oscurità e racconta le vicende di una Musa che ispira un pittore che disegna col caffè».

Che parte fa lei?

“Quella dell’agente del pittore, personaggio, quest’ultimo, a cui idealmente mi sento più vicino”.

Perché?

«Perché dal 2014 io dipingo col caffè visi, maternità ed alberi. Tutto questo materiale mi è servito per il film».

Regista, autore, editore e pure pittore…è un artista a tutto tondo.

«Diciamo che amo l’arte e la cultura in generale e che ho una grande curiosità. È per queste ragioni che mi sono dedicato anche alla scrittura di romanzi e saggi politici, in tutto una decina di pubblicazioni curate insieme al gruppo di amici con cui nel 2004 ho creato Opifice.net, un sito che è anche un laboratorio di metapolitica. Lì si possono trovare tanti spunti relativi alla mia attività, che, per cinque anni, ha incluso anche l’allestimento di un Festival culturale, Passaggi per il bosco».

Prossimi progetti?

«Magari tornare a Parigi, dove per cinque anni ho fatto da precettore a un bambino parigino e dove in futuro mi piacerebbe aprire un ateliér o esportare il progetto di Malicuvata. Intanto, qua in Sardegna, sto pensando al prossimo film, una storia assolutamente locale».

Ce ne parla…

«Ho il desiderio di raccontare le peripezie di Radio Music International, una radio privata fondata da mio zio a Quartucciu nel 1979 e chiusa purtroppo nel 1994. È un progetto a cui tengo davvero tanto, spero di poterlo presto realizzare».

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