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Assemini: la Laveria cessa tutte le attività, licenziamento per 12 dipendenti

Avvio delle procedure per il licenziamento di 12 degli attuali 48 dipendenti. Dopo un lungo e travagliatissimo percorso la Laveria di Assemini cessa definitivamente la sua attività, già ferma da oltre 10 anni. Il sindaco Puddu afferma« la Regione ci ha assicurato che i lavoratori verranno reimpiegati al più presto».

La Fluorite di Silius è un’azienda della Regione Sardegna che cercò di mantenere in piedi la miniera di Silius e la Laveria di Assemini, subentrando come proprietaria nel 1992 dopo il fallimento dei proprietari privati, per scongiurare il rischio di lasciare tante famiglie sulla strada. Con l’arrivo della Regione lavoro e produzione ripartono, poi nel 2006 si bloccano le attività per una Procedura d’infrazione C16/2006 aperta dalla Commissione Europea per gli aiuti di Stato in favore della Società Nuova Mineraria Silius S.p.A., che rinuncia alla concessione mineraria e viene messa in liquidazione. Nel 2007 viene costituita la Fluorite di Silius, interamente della Regione Sardegna, in base alla Legge Regionale n. 16 del 2/11/06 “Riavvio produttivo della miniera Genna Tres Montis nei comuni di Silius e San Basilio”. La Fluorite di Silius si aggiudica il 23 maggio, come unica partecipante, la gara, pubblicata il 9/03/07, della Regione Sardegna per la concessione mineraria.

Nel 2008 però anche la Fluorite di Silius è oggetto di una contestazione da parte della Commissione Europea, e viene messa in liquidazione. A dicembre 2008, la concessione mineraria venne rilasciata alla Fluorite Sarda, unica società partecipante al bando. Entro gennaio 2009 deve avvenire il passaggio alla Fluorite Sarda, da parte della Fluorite di Silius che deve garantire la custodia e la manutenzione della miniera e delle sue pertinenze (Laveria di Assemini compresa) per il tempo strettamente necessario al passaggio delle consegne. Il passaggio di consegne non c’è mai stato, la società Fluorite Sarda, non ha mai preso in consegna la miniera e pertanto, è stata dichiarata decaduta nel novembre 2009. Un anno fa, l’Assessorato Regionale all’industria ha disposto il declassamento di alcuni beni di pertinenza della Miniera di Silius, presenti nella laveria, in particolare l’impianto di frantumazione, ed i relativi macchinari per la frantumazione e la filtrazione, nonché alcuni macchinari nei settori di smaltimento sterili e depurazione; tali impianti e macchinari, risultati obsoleti ed in avanzato stato di degrado, in quanto costituiti quasi interamente da materiali ferrosi, sono stati declassati ed esclusi dal regime pertinenziale della Miniera e, quindi, smantellati. Secondo il liquidatore Aldo Cadau, questa fase di smantellamento ha costituito il primo passo verso la dismissione del sito.

Inoltre il PUC recentemente approvato dal comune di Assemini prevede che nell’area in cui si trova la Laveria diventi un parco pubblico. In queste condizioni viene meno la necessità della presenza quotidiana e continuativa dei dipendenti, 3 impiegati e 7 operai, che a questo punto risultano in esubero. C’è molta preoccupazione da parte dei lavoratori che lamentano, anche pubblicamente sui social, scarso interesse e partecipazione da parte dell’amministrazione comunale, si sarebbero spettati più sostegno, magari che il Comune di Assemini si facesse sentire in Regione.

Il sindaco Mario Puddu, risponde: « La vertenza della ex Laveria è estremamente delicata, poiché da una parte abbiamo la priorità di non riaprire una attività industriale a ridosso della città, cosa che noi abbiamo sancito con l’approvazione del PUC oltre che ribadito più volte pubblicamente e con la RAS (“la Salute prima di tutto” non è soltanto uno slogan o rimanere una frase fatta)». Più volte il primo cittadino anche attraverso i post su Facebook ha ribadito la necessità di bonificare l’intera zona e denunciato la situazione di grave degrado ambientale e pericolo per la salute pubblica. « D’altra parte -ha proseguito Puddu- esiste l’importantissimo tema dei lavoratori e la necessità di trovare soluzioni per il loro reimpiego. Noi abbiamo sempre ritenuto che con la chiusura della Laveria si possano avviare quelle bonifiche che da anni la Regione promette, che attraverso un progetto di riqualificazione basato sull’economia circolare consentirebbe di reimpiegare i lavoratori che oggi il curatore fallimentare dichiara in esubero. Il nostro impegno, come ribadito di recente all’Assessore all’Industria RAS, va verso questa direzione: bonifiche ambientali e nascita di un parco fluviale. La stessa Assessore e i suoi collaboratori son sembrati aperti a quel tipo di soluzioni». Il sindaco ribadisce che la sua amministrazione ha a cuore la situazione dei lavoratori e conclude: «Tornando ai lavoratori e per chiarire le responsabilità: la Regione deve adottare tutte le misure necessarie per sopperire a quest’ultimo atto. Questo abbiamo chiesto e su questo la RAS ci ha dato garanzie; ovvero, che i lavoratori verranno velocemente reimpiegati».

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