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C’è una bici che ti abbraccia. Ecco Hugbike, la bici per pedalare con i ragazzi affetti da autismo

foto Hugbike

È stata definita la “bici degli abbracci” ed è un tandem sui generis perché chi guida è uno solo e sta dietro. Davanti, a godersi la vista e avere l’illusione della guida, c’è un passeggero speciale.

Hugbike (hug in inglese vuol dire “abbraccio”, ndr), infatti, è un progetto nato dalla mente di Mario Paganessi, Direttore e fondatore della Fondazione Oltre il Labirinto onlus e padre di un ragazzo autistico che sognava di continuare a pedalare con il proprio figlio in sicurezza e godersi la passeggiata con lui. Da questa esigenza, Mario Paganessi ha elaborato l’idea di una bici inclusiva, un tandem dove chi pedala sta dietro e avvolge con un manubrio ricurvo, più lungo di quello di una normale bici, il passeggero che sta seduto davanti. Una modifica apparentemente semplice ad un tandem tradizionale che però, a detta di chi ha provato Hugbike, permette a chi guida effettivamente la bici di avere il controllo del mezzo e del passeggero.

foto Hugbike

Dall’idea primordiale al progetto, che risale al 2012, c’è voluta la collaborazione di vari soggetti economici ed istituzionali della Marca Trevigiana, dove ha sede Oltre il Labirinto onlus, e la creatività di Gianni Trentin progettista meccanico che aiuta Paganessi a disegnare materialmente la bici. Oggi Hugbike è assemblata a Padova dalla cooperativa sociale Opera della Marca, nata per produrre la bici, dove un artigiano monta i pezzi insieme ai ragazzi autistici o con altre disabilità coinvolti in progetti inclusivi.

Il progetto è piaciuto a tal punto che quest’anno grazie al bando “Umana mente” della Fondazione Allianz, sono state donate in tutta Italia delle Hugbike ad enti del Terzo Settore che lavorano con ragazzi autistici.

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