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Apocalypse Mum. Compiti sì, compiti no? Si potrà mai risolvere l’eterno dilemma di tutte le mamme?

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Articolo di Laila Di Naro.

La vita è un corri corri. Esci da lavoro, voli a prendere i bambini a scuola, torni a casa e ti metti ai fornelli a cucinare il pranzo e come ogni santo giorno ecco che uno non vuole la pasta, l’altro vuole la frittata, un vero strazio. Allora aspetti che arrivi il pomeriggio per rilassarti 10 minuti e diventare un tutt’uno col divano. Macché, non sia mai! Ancora peggio. Inizia l’incubo dei compiti. “Mamma devo fare il testo”, dice il piccolo, “mamma devo fare le espressioni” urla il grande… E tu che fai? Sbraitare non puoi di certo dunque porti pazienza, ti armi di buona volontà e ti siedi con loro a spiegare ciò che non hanno capito. Cioè ti metti a studiare nuovamente perché certi argomenti non li tocchi da secoli.

Mi chiedo? E’ giusto aiutarli? I pareri tra mamme e insegnanti sono contrastanti, come per qualsiasi argomento riguardi l’educazione. Intanto tu rimani in balia del tuo buon senso. Quello ti dice: ”Mamma io non l’ho capito me lo spieghi”, l’altro: ”Mamma io non lo faccio non ne ho voglia”. La disperazione ti assale, vorresti scappare di casa, ma le povere e innocenti creature non si possono mica abbandonare. Un respiro profondo e spieghi ciò che tuo figlio non ha appreso, ma senza di certo sostituirti alle maestre o insegnati, facendolo diventare un momento di confronto e scambio.

In tutto ciò il tempo avanza perché verso le 16 ecco sopraggiungere gli altri impegni come lo sport e tu a loro: “Muoviti se non fai i compiti non ti mando a calcio”, e loro, “Mamma – rispondono- tu non ci aiuti”. A volte vorrei essere un uccello per volare lontano? Si, ma invece no, ho due gambe, non vado da nessuna parte e sono mamma. E provate a immaginare quando arrivano le tabelline, la differenza tra la e congiunzione e la e verbo, la a con l’acca e senza per i piccoli. L’analisi grammaticale e quella logica, la geometria per il grande, etc…uno stillicidio. Per non parlare delle ricerche di religione, difficilissime per chi non è una credente incallita. Ma, seriamente parlando, i compiti devono essere svolti regolarmente, e servono come ripasso e supporto a ciò che si fa a scuola anche per capire le eventuali difficoltà. Ma diciamocela tutta: i compiti non sono un piacere ma agli alunni servono. Per una giusta causa, per il futuro. Aprono la mente e stimolano la curiosità.

Vogliamo parlare dei compiti per le vacanze? Ebbene sì, ci sono anche quelli. Tu pensi che a giugno tutto sia finito è invece NO. Il caldo, il sole rovente e quei libricini difficili da interpretare, i temi, le operazioni, la storia la geografia, i verbi…lì diventa un vero delirio. I bambini dovrebbero riposarsi e rilassare la mente. Ma no, i compiti sono in agguato e tu continui a spiegare che è per il loro bene. “Mamma è giugno la scuola è appena finita, basta studiare” e vai a spiegare che invece vanno svolti. Lotte, pianti e sbuffi. Anche qui ci sarebbe da aprire un quesito: compiti delle vacanze sì, compiti delle vacanze no? Un dilemma mai risolto. A parer mio direi di no, grazie! Un po’ di relax e buone vacanze a tutti non hanno mai fatto male a nessuno!

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