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Tutto pronto per il Sardegna Pride 2018: il 7 luglio sfila l’orgoglio Lgbt, preceduto da 40 giorni di “Queeresima”

Sardegna Pride 2016 a Cagliari

Un'immagine del Sardegna Pride 2016 che si è tenuto a Cagliari

«Stamattina due notizie hanno attirato la mia attenzione. La prima è che l’Italia è al 32° posto nella classifica per il rispetto dei diritti civili in Europa. La seconda, forse ancora più allarmante, vede protagonista la famiglia; è qui che troppe volte si verificano fenomeni di oppressione contribuendo in maniera importante a raggiungere i 50 casi denunciati ogni giorno di omofobia e bullismo».
Cogliendo alla perfezione lo spirito della Giornata Mondiale contro l’omo-transfobia che si celebra oggi in tutto il mondo, è l’assessore Paolo Frau ad accogliere in Municipio gli organizzatori della settima edizione di Queeresima, un percorso politico di 40 giorni tra incontri, laboratori, spettacoli, presentazioni di libri, documentari e film che culmineranno nel Pride in programma a Cagliari il 7 luglio.

«C’è l’urgenza di iniziative come questa – ha rimarcato l’esponente dell’Esecutivo cittadino, titolare della Cultura – affinché le nuove generazioni in maniera particolare possano crescere in una società che garantisca i diritti di tutte e di tutti. E c’è l’urgenza di dare loro visibilità».

Ed proprio la “Visibilità” il tema scelto dalla manifestazione di quest’anno. «Queeresima 2018 chiude il cerchio e torna a parlare del sé – ha spiegato Carlo Dejana, presidente di Arc onlus, ma come mezzo – per riflettere e affrontare la sottile questione della visibilità del sé in rapporto ai vari contesti di vita: lavoro, scuola, famiglia, sport e glia altri ambiti della vita di ogni giorno».

Anche per Carlo Cotza, dell’organizzazione Arc, «quando si sente parlare di omofobia e transfobia, per esempio, generalmente si immaginano episodi di violenza fisica e odio. Ma le conseguenze della discriminazione sono molto più sfumate, sottili e taglienti. Questo limita sia la possibilità di essere apertamente persone LGBT e Queer, che il diritto di ogni persona a costruire la propria esistenza. Compreso l’orientamento sessuale o l’identità di genere che esprima autenticamente l’orgoglio di essere unici».

«Questo progetto però non sarebbe stato possibile senza il sostegno e la collaborazione delle istituzioni locali e la regione, associazioni e enti culturali che operano sul territorio» hanno detto Dejana e Cotza, sottolineando la sinergia con l’assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari.

Si parte quindi domani, venerdì 18 maggio, da Nuoro, dove è previsto un itinerario tra le vie cittadine alternando performance a momenti di riflessione. Nei giorni successivi Queeresima si sposterà tra Assemini, Carbonia e Cagliari, che sabato 7 luglio ospiterà il la festa del Pride Sardegna. E al di là della traduzione letterale, Pride significa orgoglio, forma e sostanza per superare la dicotomia uomo-donna e ogni forma di pregiudizio.

In quest’ambito anche il “Cerchio del silenzio” di domenica 20 maggio nella piazza Ravol a Cagliari. Elizabeth Green, pastora della Chiesa Battista: «senza alcuna connotazione religiosa, sarà simbolo e segno visibile di pace, contro tutte le discriminazioni».

È ricco il calendario di Queeresima. Tra manifestazioni, presentazioni di libri, dibattiti, incontri formativi, momenti conviviali, proiezioni sono 27 gli appuntamenti. Coinvolti tra gli altri Shardana Teatro, Sardegna Teatro, Lucido Sottile, Teatro dell’Impossibile, Ferai, le associazioni Mos – Movimento Omosessuale sardo, Lila Cagliari, La Formica Viola, Famiglie Arcobaleno, Agedo Cagliari, Circolo Sergio Atzeni, Associazione Pasolini, UniCa LGBT, Non Una Di Meno Cagliari, Ufficio Nuovi Diritti Cgil, ci saranno lo studio di psicologia Psynerghia, Elisa Masala, la Chiesa Evangelica Battista di Cagliari, le realtà di promozione cinematografica Circolo del Cinema Laboratorio 28, Associazione Notorius, ARCinema, Arci Carbonia, e ancora The Storyteller tattoo Club, Babeuf, Fico d’India, Biblioteca vivente – Leggendo Metropolitano e Liberos.

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