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Fabio Aru rilancia le sue ambizioni dopo la crisi di ieri e il riposo di oggi. Domani riparte il Giro d’Italia

Fabio Aru rilancia le sue ambizioni dopo la crisi di ieri e il riposo di oggi. Domani riparte il Giro d’Italia.

«Ieri non avevo le gambe, ma le somme le tireremo a Roma, assieme alla squadra: è inutile affrettare le conclusioni. In due week-end di Giro d’Italia possono accadere tante cose e verificarsi veri ribaltamenti: 2’36” di ritardo dalla maglia rosa non è poco, ma nemmeno un’eternità».

Il ciclista di Villacidro appare deciso: «La mia grinta è quella di sempre, ieri ho pensato a salvarmi, non ho perso poco, ma qualcosa di più di un minuto non è un dramma. Anche perché, il Giro d’Italia è ancora lungo. Ci sono tante tappe che possono cambiare tutto. Ancora non è finita».

Domani 10ª tappa: Penne-Gualdo Tadino, di 239 km. La tappa più lunga di questa edizione. Si parte subito in salita con l’ascesa di Fonte della Creta, 15 km con una pendenza media del 6% e massima del 12%. Il resto del percorso alterna tratti in falsopiano a brevi strappi, di cui l’ultimo a 30 km dal traguardo. Il finale è pianeggiante e sulla carta dovremmo vedere un arrivo in volata, ma potrebbe essere anche l’occasione buona per una fuga da lontano, vista la salita iniziale.

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