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Cagliari, credici fino alla fine: con Fiorentina e Atalanta servono i punti salvezza

Gli applausi, dopo le critiche e l’invito a tirare fuori l’orgoglio, confortano. Ieri notte il Cagliari ha dato dimostrazione, seppur talvolta in modo scombinato e poco vario, di tenerci alla salvezza e di esserci, vivere questo momento difficile col pensiero di poter recuperare il misero punto di svantaggio. La sconfitta del Crotone a Verona col Chievo ha riacceso una bagarre che pareva doversi limitare a poche formazioni: ora sono invischiate anche Udinese e Spal, in un groviglio d’intrecci che potrebbe richiedere l’aiuto della classifica avulsa.

«Dobbiamo crederci fino alla fine » ha attestato Diego Lopez al termine della gara. Il finale di campionato non gli ha riservato le sfide migliori, tutte le formazioni si stanno giocando un posto in Europa e nessuna pare propensa a lasciar via nemmeno un punto per strada. Il Cagliari invece almeno uno lo ha smarrito ieri notte con i clamorosi errori di Farìas e Sau sotto porta, segno di una stagione che ha visto sommarsi episodi come questi in quantità industriale. Il tecnico uruguayano ha fatto poco per provare a ribaltare la situazione in una gara in cui la Roma sembrava scarica e pronta a prendersi l’intera posta in palio col minimo sforzo: i cambi tardivi e non sempre azzeccati sono il sentore di una paura, più che di una voglia di compiere una follia. L’ingresso di Han a pochi minuti dalla fine, con la squadra in ginocchio per la stanchezza (in particolare Faragò, Padoin e Lykogiannis), non ha aggiunto nulla a quello che poteva essere l’assalto finale. Idem l’ingresso di Cossu, messo al fianco di Barella e braccato da avversari più grossi e fisici per tutto il campo. Però i rossoblù ci sono, non giocano bene ma ci sono, hanno il dovere di crederci e quegli applausi a fine gara ripagano di tanto impegno.

Il Cagliari ha vinto una sola volta nelle ultime otto partite di campionato, ha raggranellato appena quattro punti a fronte di sei sconfitte. E quattro sembrano i punti decisivi per la salvezza, con una media che oscilla tra i 37 e i 38. Un traguardo tutt’altro che irraggiungibile: i rossoblù se la giocheranno con Chievo, Udinese, Crotone e Spal. I ferraresi sono i più vicini alla meta, i calabresi hanno un finale tremendo (Lazio, Napoli), i friulani sembrano i più cotti (ma possono strappare punti sia al retrocesso Verona che al tranquillo Bologna), i veneti hanno due gare abbordabili (Bologna e Benevento). Alla fine potrebbe essere utile basarsi sulla classifica avulsa, dato che i ragazzi di Lopez sono in vantaggio su tutte, tranne che sul Chievo. Con Atalanta e Fiorentina allora servono quei quattro punti, ad ogni costo, con lo stesso ardore visto coi giallorossi. A lungo andare, il campionato può riservare ancora sorprese inaspettate.

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