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L’Unione Europea salva le api. Stop all’uso di tre pesticidi nocivi per questi piccoli insetti

Con l’approvazione di una proposta della Commissione Europea, l’Unione Europea dice basta a tre pesticidi perché nocivi per le api. 16 paesi membri hanno approvato infatti nei giorni scorsi la proposta che vieta l’uso in agricoltura all’aria aperta dei neonicotinoidi imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam. L’uso di questi pesticidi sarà permesso d’ora in avanti soltanto in serra. Sono 16 i paesi membri che hanno votato a favore del divieto, fra questi anche l’Italia; contrari 4, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Danimarca.

Il divieto è un grande passo in avanti per la tutela di questi insetti fondamentali per l’impollinazione, così delicati da essere considerati dei veri e propri indicatori dello stato di salute dell’ambiente. Ma la vittoria non è solo delle api, come ricorda il presidente di Slow Food Carlo Pertini, secondo il quale questo divieto «è un chiaro messaggio indirizzato alla politica e all’intero sistema agricolo industriale: la nostra salute e quella del pianeta prevarranno sugli interessi finanziari delle multinazionali».

Anche Greenpeace ha espresso soddisfazione per il divieto: «Oggi è una grande giornata per il futuro dell’agricoltura europea – ha dichiarato all’Ansa Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia- questa è una notizia importante per le api, l’ambiente e tutti noi. I danni di questi neonicotinoidi sono ormai incontestabili. Bandire questi insetticidi ha concluso – è un passo necessario e importante, il primo verso una riduzione dell’uso di pesticidi sintetici e a sostegno della transizione verso metodi ecologici di controllo dei parassiti».

Di tutt’altro avviso è il settore dei produttori dei pesticidi sotto accusa. La Bayer, produttrice di 2 dei 3 pesticidi, ha commentato così a Il Sole 24 ore il voto: «La decisione ridurrà ulteriormente la capacità degli agricoltori europei di affrontare importanti parassiti, molti dei quali non prevedono trattamenti alternativi».

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