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Cagliari per una Rete Mediterranea: turismo e dintorni all’Ex Manifattura Tabacchi

Di turismo, territorio e sapori si è parlato durante le due giornate di dibattito della rassegna Rete Mediterranea, dalla terra al gusto, organizzata da C.A.S.COM (Confederazione Autonoma Sindacati Commercianti) e svoltasi negli spazi dell’Ex Manifattura Tabacchi nelle giornate di venerdì e sabato. Fra gli ospiti della mattina di sabato, insieme a Stefano Lai e Giovanni Fanti di C.A.S. COM. e Clara Pili di Confindustria Sardegna, anche il prof. Giacomo Cao, docente universitario e direttore del DASS (Distretto Aerospaziale della Sardegna), che ha illustrato le possibilità occupazionali, tecnologiche e turistiche del complesso di infrastrutture presenti in Sardegna.

«Se si potesse filmare lo spazio circostante la conca da cui avvengono i lanci dei vettori prima, durante e dopo, si vedrebbero le colline intorno tappezzate di persone. Si può assistere a due, massimo tre test all’anno, e ogni volta è un evento mediatico, oltreché tecnologico. Un elemento che potrebbe essere sfruttato in chiave turistica, soprattutto perché avverranno fuori dai periodi più caldi», ha affermato Cao nel suo intervento.

Un intervento che, inevitabilmente, è scivolato sulla generale e nota diffidenza nei confronti del DASS, spesso sfociata in aperte contestazioni al DASS e allo stesso Cao e nata dalla correlazione fra le attività del Distretto e le attività militari. «È vero che alcune delle infrastrutture che utilizziamo sono sotto il controllo dei militari, ma è un caso, e l’obiettivo del DASS sono le attività civili. L’aerospazio è il futuro, e la space economy diventerà realtà nei prossimi quarant’anni».

«Siamo andati a raccontarci comune per comune, e i cittadini ci hanno ascoltato, capitato e supportato», ha raccontato Cao, interrogato in merito all’accoglienza ricevuta dal Sarrabus, sede di alcune delle attività del DASS. «Abbiamo coinvolto i territori, ma anche Confindustria e associazioni», ha proseguito. Sottolineando anche le possibilità occupazionali offerte dal settore in Sardegna «che, con il telescopio di San Basilio, il sistema di tracciamento di Quirra e gli aeroporti di Fenosu, Decimomannu e Tortolì ha le carte in regola per imporsi anche sul panorama internazionale. Attualmente sono circa 250 gli occupati, ma in futuro si può arrivare al migliaio». Nei prossimi giorni, a ulteriore conferma del rilievo delle attività, verrà lanciato il drone per scopi cargo, nel primo test nazionale e in uno dei primissimi a livello mondiale.

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