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Apocalypse Mum. I 5 motivi semiseri per cui noi mamme di maschi abbiamo (forse) una marcia in più

Mamme di maschietti, genitrici di fiocchi blu è giunto il nostro momento: se quello che ci unisce al nostro baby principe azzurro è un amore incondizionato e viscerale d’altra parte come non sottolineare che, per essere madri di cotanta esuberanza, ci voglia una marcia in più? Ebbene sì, dopo un’attesa di 9 mesi (per qualcuna riposante e poco pesante, per altre movimentata e non troppo rilassante) eccolo lì, il nostro cucciolo: un piccolo batuffolo che porta tanto amore, gioia, felicità ma che, al tempo stesso, seppur così mini, può tirare fuori un caratterino e un’energia che mai ci saremmo immaginate.

Ed ecco a voi, in 5 punti, cosa ci rende davvero speciali:

  1. Le mamme dei maschi sono sempre in forma

Non sognatevi neppure per un attimo di passare i pomeriggi o le serate col dolce virgulto impegnato in attività come attaccare figurine per ore, disegnare o guardare qualsivoglia libro o rivista per più di 5 minuti. NO! Il piccoletto avrà un’energia vitale addosso che i vostri pomeriggi saranno impegnati in corse sfrenate, lotte furibonde, partite di calcetto domestico, wrestling e relativi tentativi a fine serata, squagliate e spalmate come sogliole, di sedare il pargolo. Il punto di forza di queste fatiche è che non avrete di certo bisogno di andare in palestra, perché il personal trainer ce l’avete a casa.

  1. L’uscita da scuola come assalto barbarico

Siete arrivate davanti al cancello e, al suono della campanella, vedete uscire Giulia Sofia, Chiara Matilde e Maria Sole ancora con le codette pettinate, i boccoli profumati e i grembiulini inamidati. E poi arrivano LORO: preceduti da una coltre polverosa, con i pantaloni perennemente bucati alle ginocchia, al grido di guerra di “Ciao mamma (ciaone però, ho da fare)”, ti lanciano lo zaino pesante decine di chili (che tu devi prontamente acchiappare al volo onde evitare che finisca dritto dritto in faccia alla malcapitata nonna della suddetta Giulia Sofia), si strappano il grembiule e, sudati come solo dopo una gita fuori porta nel Borneo, si dirigono a correre (prendersi a pugni, schiaffoni, calci ma sempre in amicizia) grugnendo versi incomprensibili, in qualunque spiazzo disponibile nelle vicinanze. Recuperarli, sedarli e riportarli a casa è un’arte che inspiegabilmente si manifesta ogni giorno e ogni volta si esplica in modalità diverse (minacce, ritorsioni, grida disperate).

  1. Il momento del gioco e il trasformismo

Care ragazze, come già accennato sopra, dimenticate i pomeriggi invernali a sorseggiare thè verde e assaporare pasticcini e quelli estivi a passeggiare all’ombra al parco. Perché voi, se avete un figlio maschio sappiate che li passerete, nell’ordine e a seconda delle preferenze di ognuno: a smontare e rimontare all’infinito Lego, diventerete ingegneri meccanici ad honorem, trascorrerete i pomeriggi nelle vesti di cecchino russo, guerrigliero afgano, combattente cubano, ninja giapponese, Darth Vader, Uomo Ragno, Capitan America e cavaliere medievale. O tutti insieme in una sera stessa. Lividi a parte, vi divertirete molto….oppure no, ma questo è un altro problema perché ormai siete in ballo e dovete lanciarvi nelle danze, o meglio, nelle lotte.

  1. Il vestiario maschile e la sua tremenda noia

Confessatelo: quando eravate incinta e ancora il pargolo non si era palesato nel suo essere fiocco azzurro, guardavate le vetrine e il trionfo di fiocchetti, perline, paiettes, pizzi e nastri rosa, lilla, crema e fuxia. Carrellate di abitini, gonnelline, magliettine, scaffali di scarpe dalle mille e una foggia: magari non proprio tutte incontravano il vostro gusto ma di sicuro in tutto quel pullulare di proposte qualcosa (e anche di più) l’avreste trovato. Poi arriva la notizia del maschietto: ed ecco che i quintali di vestiti sognati solo poche settimane prima si riducono a 3 capi. Maglietta, pantalone, sneakers. Grigio, blu, celeste, al massimo rosso o verde. Fine. Ma un lato positivo c’è: il portafoglio ve ne sarà grato e i pomeriggi di shopping per l’ometto saranno molto meno articolati e impegnativi (il resto della serata e il fondo della carta di credito riservatelo, quindi, a voi).

  1. Piccoli uomini crescono

Se forse il vostro lato iper femminile, quello che vi ha visto impegnate da bambine in interminabili sedute dalla parrucchiera di Barbie, occupate a mettere lo smalto glitterato a vostro padre, a preparare pranzetti ipercalorici per Cicciobello (perché la nostra generazione ancora non conosceva la pericolosità dell’olio di palma e dei grassi idrogenati), col figlio maschio tutto ciò non riesce a riproporsi e tornare a galla. Ma sappiate una cosa: la responsabilità che vi trovate di fronte è davvero tanta. Crescere un figlio comporta un enorme compito. Perché quello che ci troviamo di fronte altro non è che un piccolo uomo da educare e accompagnare alla vita: se avrà rispetto per voi, lo avrà anche delle donne che incontrerà nella sua esistenza. E allora vorrà dire che avrete fatto un ottimo lavoro e, guardandolo uscire da quella porta, con una terribile nostalgia di quella gocciolina di sudore sempre presente a lato del viso e della sua manina perennemente appiccicosa, potrete (finalmente) sedervi sul divano e riposare…

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