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Non sarà la Terza Guerra Mondiale ma questo nuovo corso della raccolta differenziata a Cagliari qualche quesito lo pone

Non sarà la Terza Guerra Mondiale ma questo nuovo corso della raccolta differenziata a Cagliari qualche quesito lo pone.

La raccolta differenziata in un monolocale di Cagliari – Foto di Davide Serpi

Una piccola riflessione su quelli che potrebbero essere i problemi portati dalla rivoluzione applicata alla raccolta dei rifiuti nel capoluogo. Poche domande ma necessarie, per capire almeno quanto potrà migliorare questo servizio, nel tempo.

Sorvolando sullo spazio occupato dai vari mastelli, cominciamo da altri aspetti. Partiamo dai costi: il sindaco Massimo Zedda nei giorni scorsi ha parlato di eventuali riduzioni (6-8%) dei costi per la Tari. Un risparmio teorico perché le buste (biodegradabili e di plastica per l’indifferenziato) e il lavaggio dei mastelli saranno a carico dei cittadini. Senza contare che esistono anche le spese per poter raggiungere le isole ecologiche.

Capitolo anziani: come faranno, coloro i quali non guidano, a raggiungere, eventualmente, le isole ecologiche? Come faranno a portare i pesantissimi mastelli, magari in palazzi senza ascensore?

Parliamo di spazio e di orari: i mastelli sono tanti e ingombranti. Chi vive in un monolocale dovrà tenerli in mezzo alla casa. Orari: il deposito in strada è previsto dopo le 22 e prima delle 6 del mattino. Come farà un anziano, che magari è abituato ad andare a letto molto prima?

C’è di più: il senso civico a Cagliari è merce rara. Quanto dureranno questi mastelli? Che cosa accadrà se dovessero essere rubati, danneggiati o, nella migliore delle ipotesi, spostati?

Riflessioni dovute, forse qualche delucidazione in più, dopo anni di cassonetti, sarebbe servita.

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